Teramo - Ritracciamo un solco. Veramente l'aveva già tracciato l'ex sindaco Brucchi, oggi l'amministrazione comunale ci riprova. Ma lo fa sotto silenzio. Cominciamo col dire che il progetto monopattini va a gonfie vele (anche nel getto del motociclo dal ponte) e allora torniamo all'antico. Come? Con il bike sharing. Letteralmente "bike sharing"vuol dire “condivisione di una bicicletta” ed è un’iniziativa nata per spingere i cittadini ad abbracciare uno stile di vita più sostenibile ed economico affittando, quando serve, una bicicletta messa a disposizione nei centri urbani. Le prime iniziative di bike sharing sono state il frutto di amministrazioni lungimiranti (come quella di Brucchi) che hanno infatti deciso di mettere a disposizione della cittadinanza un parco bici da utilizzare e lasciare, al termine della corsa, in determinati punti di raccolta. All'epoca Brucchi l'iniziativa partita a gonfie vele andò sgonfiandosi strada facendo. Adesso ci riprovano. Timidamente. Lasciando la bici in alcune stradine magari anche in centro storico. Bici senza logo, bici che non possono essere riferite al comune di Teramo. Ma svolgono lo stesso servizio. Senza chiavette, senza tirare fuori un solo cent. Chi vuole afferra la bici, ci monta sopra e gira per al città. Ma dove la parcheggia la bici? Dove vuole. Possibilmente in una zona green. Insomma l'epoca Brucchi, epoca bistrattata, torna di moda ma con uno spirito diverso. Con il green che contraddistingue il momento amministrativo della città distesa fra due fiumi. E' vero è un film già visto. Ma che importa. La bici green è dietro l'angolo. Non è una idea meravigliosa?
Il cronista matusa