Giulianova - Un’ iniziativa di informazione e formazione, quella pensata e organizzata dalla Fondazione Piccola Opera Charitas, e che si è aperta questa mattina negli spazi di Villa Fiorita di Giulianova. Una tre giorni di approfondimento e interazione su un argomento complesso e quanto mai attuale: l’ Intelligenza emotiva come chiave per un nuovo e diverso approccio alle terapie del disagio mentale. Nel dibattito, di alta valenza scientifica, si alterneranno relatori d’eccellenza, esperti di fama internazionale. Hanno salutato la folta assemblea dei partecipanti presenti in sala, il Presidente della Fondazione Piccola Opera Charitas Domenico Rega, il Vescovo di Teramo-Atri Monsignor Lorenzo Leuzzi, il Sindaco di Giualianova Jwan Costantini, l’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì, il direttore generale della Asl di Teramo Maurizio Di Giosia.
Grande successo per l’iniziativa di informazione e formazione organizzata dalla Fondazione Piccola Opera Charitas in occasione della Settimana Mondiale del Cervello, che si è aperta questa mattina negli spazi di Villa Fiorita di Giulianova. Tre giorni di approfondimento e interazione su un argomento di grande attualità: l’Intelligenza emotiva intesa come chiave per un nuovo e diverso approccio a servizio dei professionisti della cura. Nel dibattito scientifico di questa mattina si sono alternati relatori d’eccellenza ed esperti di fama internazionale. Hanno salutato i numerosi iscritti presenti in sala, il Presidente della Fondazione Piccola Opera Charitas Domenico Rega, il Vescovo di Teramo-Atri Monsignor Lorenzo Leuzzi, il Sindaco di Giualianova Jwan Costantini, l’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì, il direttore generale della Asl di Teramo Maurizio Di Giosia.
“I due anni di pandemia e adesso i venti di guerra alle porte dell’Europa possono creare esperienze di sofferenza e di dolore, e per questo abbiamo bisogno di operatori socio-sanitari sempre più preparati”, ” ha detto il Vescovo Lorenzo Leuzzi, anticipando l’avvio di un progetto di ricerca che vedrà protagonista la Piccola Opera Charitas: “Proprio perché siamo chiamati ad affrontare situazioni nuove abbiamo sempre più bisogno del supporto della ricerca scientifica, e tutto il lavoro che la Poc ha sviluppato in questi anni nelle procedure di presa in carico e di cura dell’utenza, sarà sistematizzato per diventare punto di riferimento della comunità scientifica di settore”.
“Con l’iniziativa che oggi prende il via, la Piccola Opera fa indubbiamente un salto di qualità e dimostra che non è possibile curare senza conoscere” - ha detto il Sindaco Costantini, “la Piccola Opera assiste concretamente chi ha bisogno, ma non dimentica di fornire gli strumenti per prendere in carico i bisogni degli utenti in maniera adeguata. Questo era il sogno di Padre Serafino, questa è la realtà che vive e propone la sua fondazione, “piccola” nel nome, ma, per il contributo e le intelligenze di tanti, diventata “grande”, anzi “immensa”.
“Il percorso di formazione avviato dalla Poc è molto importante” ha detto l’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì, “gli operatori sanitari devono mettersi in relazione empatica con i pazienti anche in relazione ai diversi episodi di aggressività che si registrano sempre più spesso all’interno delle strutture di pronto soccorso, e l’ascolto attivo con il riconoscimento delle emozioni, diventa uno strumento in più per rendere migliore l’esperienza di cura”.
“La Asl testimonia la propria vicinanza alla Piccola Opera Charitas perché è una struttura di avanguardia nel nostro territorio nella presa in carico di pazienti con gravi disabilità psicofisiche e mentali” ha detto Maurizio Di Giosia direttore Asl Teramo, che ha aggiunto: “la struttura è oggi è un punto di riferimento anche per lo spettro autistico con percorsi innovativi e all’avanguardia”.
Forte il grido di allarme degli operatori sul tema della salute mentale, soprattutto per quanto riguarda i minori: “La pandemia ha fatto da detonatore, cioè ha moltiplicato e reso più problematiche quelle situazioni di fragilità che in altri periodi avrebbero retto più facilmente” – ha detto Stefano Vicari professore Ordinario di Neuropsichiatria Infantile presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore; Responsabile dell’Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù Roma. “Secondo uno studio che ha indagato su oltre 80mila bambini e adolescenti l’impatto del covid sulla salute mentale, il 20% dei ragazzi presenta un disturbo d’ansia e il 25% una depressione. Sono dati esattamente raddoppiati rispetto al periodo pre-covid. La pandemia è stato un periodo di forte stress, di chiusura, di limitazioni anche delle relazioni con i propri coetanei e tutto questo sta avendo effetti fortemente negativi. Le competenze dell’intelligenza emotiva sono importantissime” - ha continuato Vicari, “soprattutto per fare prevenzione, per aumentare le difese dei ragazzi e dei bambini rispetto allo stress. Conoscere le proprie emozioni e saperle gestire aiuta a vivere meglio le situazioni difficili e ad adattarsi meglio ai momenti di difficoltà”.
Grande attesa per i laboratori di allenamento alle emozioni che si terranno martedì 15 marzo, sempre a Villa Fiorita a partire dalle 8.30 con la partecipazione straordinaria di Joshua Freedman, tra i massimi esperti al mondo di intelligenza emotiva e CEO di Six Seconds, il più grande network internazionale sull' intelligenza emotiva, partner delle Nazioni Unite (con L'Unicef organizza il Pop Up Festival Festival delle emozioni, del benessere e dei diritti dei bambini).
Nelle parole del sindaco Costantini, il tributo sincero della comunità giuliese all’azione ultradecennale della Piccola Opera a Giulianova. “Questa città- ha detto- si onora di ospitare un’iniziativa così ricca e così utile, una tre giorni di studi che fa divulgazione ed insieme forma gli operatori. Operatori, sottolineo, che non sono solo “sanitari”, ma che ogni giorno contribuiscono ad accrescere il livello di assistenza nel segno dell’attenzione all’ultimo e dell’umanità più vera, più profonda. Ogni giorno la città dovrebbe ringraziare Dio per il fatto di poter beneficiare di un dono così grande.
Con l’ iniziativa che oggi prende il via, la Piccola Opera fa indubbiamente un salto di qualità e dimostra che non è possibile curare senza conoscere: la via della carità passa attraverso il saper fare. E la Piccola Opera davvero “sa fare”: assiste concretamente chi ha bisogno, ma non dimentica di fornire gli strumenti per prendere in carico i bisogni dei più piccoli. Questo era il sogno di Padre Serafino, questa è la realtà che vive e propone la sua fondazione, “piccola” nel nome, ma, per il contributo e le intelligenze di tanti, diventata “grande”, anzi “immensa””.