Pescara - Esiste un'altra Italia nel mondo composta da circa 80 milioni di persone che sogna di tornare nei luoghi da cui sono partiti gli avi per scoprire le proprieorigini e risanare la ferita provocata dallo sradicamento dell'albero genealogico. Sono gli oriundi italiani residenti all'estero che compiono un "viaggio delle radici" in Italia per ritrovare la propria identità individuale e collettiva. La Regione Abruzzo ha finanziato un progetto per gli abruzzesi nel mondo. Maxi Manzo e' un giovane italo argentino, artista e membro del Cram (Consiglio regionale abruzzesi nel mondo), che da sempre ha un legame speciale con le sue radici italiane e che, nel periodo della pandemia da Covid-19, ha compiuto un'intensa ricerca della sua storia familiare che lo ha portato a raccontare il suo viaggio alla scoperta delle radici, con il progetto interculturale e docufilm musicale "El Vestido de Dora”. Il documentario, sostenuto dal Cram e finanziato dalla Regione Abruzzo nell'ambito dei contributi destinati alle associazioni degli abruzzesi nel mondo, sarà presentato in anteprima domani, 12 marzo nel prestigioso museo MAR della città di Mar del Plata.
Detto ciò, una domanda sorge spontanea. Perché la Regione deve pagare per un documentario? A prescindere dal fatto che di mezzo ci sia il Covid (un domani la guerra ucraina). Premesso che oggi con un click si vede e si sa tutto…se questi abruzzesi nel mondo sono affezionati alla nostra realtà, perché non dare loro- tramte fondi della Regione - la possibilità di leggere quotidiani, info ecc… relativi all’Abruzzo? Se si spendono soldi, che si spendessero bene. Dico. O sbaglio? E se sbaglio, ditemelo!
SerSur