Teramo - Se non ci fosse la rete come potremmo trovare risposte ai tanti interrogativi che ci condizionato la vita quotidiana? Per esempio " Cosa significa il taglio del nastro di una inaugurazione?" Ci hanno risposto che "La cerimonia di solito include il taglio di un nastro, una cosiddetta fascia di inaugurazione, per contrassegnare la transizione dal lavoro del progetto al lavoro finito e al vero scopo del progetto". bene procediamo. "Chi taglia il nastro per l'inaugurazione?" Risposta." Il taglio del nastro spetta alla massima autorità presente che, tra i soggetti indicati, è di certo il più "anziano" , ma considerare uno dei due "maggiore" dell'altro - a meno che la cosa non sia evidente - potrebbe non rivelarsi una scelta "pacifica". Come a dire " Il sindaco sono io ed io taglio, tu al massimo mi reggi il nastro". Se poi il clima elettorale è all'orizzonte allora il nastro tricolore della inaugurazione è un cimelio. Uno scalpo di cui andare fieri come durante la guerra fra indiani e soldati. Dicono che l'indimenticabile Vinicio Ciarroni (prezioso collaboratore e pure di più del prossimo dg alla Asl Brucchi) ne contasse a centinaia, tutti catalogati. Ma oggi fra D'Alberto e l'ex nemico oggi braccio sinistro Cavallari chi ha tagliato più nastri di inaugurazione? Chi del nutrito staff del sindaco porta il conto. Chi conserva gelosamente i pezzetti del tricolore da mostrare un giorno ai giardinetti ai nipoti con giustificata emozione? Ma una domanda sorge spontanea: dopo il taglio del nastro che cosa resta? Solo tanti bla,bla, bla ed un pezzettino di nastro tricolore. Al momento, poi quando l'atmosfera cambierà e saremo prossimi al mese di maggio ogni inaugurazione avrà il suo peso ed oltre al pezzettino di nastro tricolore conterà quanta legna ognuno avrà accatastato e pure quanti legnini. "Riesci a capire che la libertà vale più dei semplici nastri?“ George Orwell .
Il cronista matusa