Ortona – Caratterizzare i territori delle quattro denominazioni a valenza regionale, partendo dall’analisi dei suoli, degli indici climatici e di altri fattori quali l’esposizione dei vigneti, l’altitudine, la pendenza media, per poi fornire consigli sugli impianti più adatti a seconda delle diverse aree.
È questo l’obiettivo colto attraverso il progetto Ado Abruzzo, “Areali delle quattro D.O. Abruzzo per una caratterizzazione moderna”, promosso dal Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, presentato lo scorso maggio a Pescara e che giunge ora alla fase conclusiva.
Lunedì 10 marzo, dalle 16, nell’hotel Villa Maria a Francavilla al Mare verranno ufficialmente illustrati tutti i risultati dello studio che è stato condotto in questi mesi. Il progetto, finanziato dal Dipartimento Agricoltura della Regione Abruzzo, nell’ambito del programma di sviluppo rurale 2014/2022 – Misura 16 Cooperazione - Sottomisura 16.1 “Sostegno per la costituzione e la gestione dei gruppi operativi del PEI (Partenariato Europeo per l’Innovazione) in materia di produttività e sostenibilità in agricoltura”, ha visto il partenariato tra il Consorzio (capofila), Ager (Agricoltura e ricerca) e delle aziende agricole Chiara Ciavolich, Francesco Labbrozzi, Sandro Polidoro, Tenuta i Fauri e Fratelli Cimini.
All’evento di lunedì interverranno il vicepresidente regionale con delega all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, il presidente del Consorzio Alessandro Nicodemi e il presidente del Comitato Tecnico Nicola Dragani, Carlo Alberto Panont per il supporto all’implementazione del “Modello Abruzzo” e il giornalista Franco Santini e in collegamento da remoto Luca Coviello di EnoGis. L’incontro sarà moderato dal giornalista Pasquale Tritapepe.
Attraverso l’utilizzo di moderne tecnologie dell’Agricoltura 4.0, basate sulla georeferenziazione delle informazioni e sull’utilizzo dei big data e in particolare con l’impiego della piattaforma Enogis, capace di integrare diversi strati informativi, sono state individuate le vocazionalità viticole ed enologiche dei 4 territori.
“Questo strumento”, commenta il presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, Alessandro Nicodemi, “può essere utilizzato sia per scelte di tipo aziendale, come ad esempio l’individuazione del vitigno da impiantare su un determinato appezzamento, sia per la gestione di macroaree territoriali finalizzate alla caratterizzazione delle singole Denominazioni, delle relative sottozone. Si tratta di una mappatura concreta e alla portata di tutti che rappresenta un supporto utile per i produttori di oggi e per quelli di domani, per valorizzare sempre di più la produzione vinicola regionale”.
Il progetto si è sviluppato in 6 fasi: la georeferenziazione dei vigneti regionali, ovvero appezzamenti, superfici, vitigni, tipi di impianto; l’analisi della carta dei suoli; l’indagine climatica utilizzando i principali indici meteoclimatici, per ipotizzare delle zone climatiche più o meno adatte alla produzione di vini di qualità; la messa a sistema nella piattaforma di tutte le informazioni concrete, con consultazione libera sul sito del Consorzio; e la redazione di un modulo per verificare le unità vocazionali delle aree.