Teramo - Oggi Teramo si è svegliata con una vergognosa aggressione ai danni di Luca, sostenitore di Gianguido D’Alberto: ha trovato sotto la propria cassetta postale un cartello che recita “qui ci abita un frocio che vota D’Alberto”. Un atto che ricorda certi segni apposti sulle porte, certi cartelli appesi fuori dalle attività commerciali, certe leggi che assecondavano un principio bestiale: quello per cui se non appartieni ad una genia, ad un genere, ad una classe, ad una etnia sei escluso, se non recluso e a volte ucciso. Per dire no bisogna non solo resistere, ma andare a votare, scegliere che al governo delle città dei territori ci siano persone libere che fanno comunità.
Con tutte e tutti. Per tutte e tutti.
Inviamo alla persona vittima di questo vero e proprio atto intimidatorio la nostra solidarietà e la certezza che saremo sempre sempre sempre presenti, al fianco della comunità LGBTQIA+, al fianco di chi vuole solo poter vivere la propria vita in santa pace.
Michele Fina, senatore, segretario regionale Pd Abruzzo
Marielisa Serone D’Alò, responsabile diritti e politiche di genere Pd Abruzzo
Quirino Crosta, responsabile Dipartimento diritti civili Pd Abruzzo
Carlo Antonetti: Leggo che, ancora una volta, anche in questa nostra città, c’è chi considera possibile discriminare qualcuno per il suo orientamento sessuale. Nell’esprimere solidarietà a Luca Boschi, che conosco quale talentuoso artista della fotografia, voglio dire che non basta condannare queste manifestazioni di sottocultura, bisogna impegnarsi quotidianamente perché il contrasto ad ogni genere di discriminazione divenga regola di vita e, soprattutto, di sana amministrazione della città. Nel mio programma, l’inclusività è un obbligo e la diversità un valore da esaltare non una colpa da condannare. Prendendo spunto dal fatto odierno, mi impegno, fin da ora, a lavorare perché Teramo entri a far parte della Rete RE.A.DY, la Rete italiana delle Regioni, Province Autonome ed Enti Locali impegnati per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, anche in chiave intersezionale con gli altri fattori di discriminazione – sesso, disabilità, origine etnica, orientamento religioso, età – riconosciuti dalla Costituzione, dal Diritto comunitario e internazionale.
Collettivo Malelingue
Casa del Popolo Teramo: La violenza fascista e omolesbotransfobica colpisce ovunque.
Nessuna città si salva, anzi nei piccoli centri mostra tutta la sua spietatezza disvelando quel cuore nero di tenebra che da tempo avvelena la nostra comunità presente, in un paese immerso in un clima di caccia a coloro che ancora chiama “i diversi”, perennemente impegnato nei suoi proclami d’odio verso ogni forma di alterità.
Siamo con Luca e il suo coraggio nel non rimanere in silenzio di fronte a una recrudescente violenza omofoba, segno che dai salotti politici stia passando alle nostre vite quotidiane.
Perché lo stesso coraggio che ha avuto Luca, lo dobbiamo avere noi, ed essere sincerə con noi stessə e la nostra comunità: perché se vogliamo etichettare questa barbaria come uno squallido atto di bullismo, per poter dormire serenə e non dover far così i conti con la nostra coscienza civile, ci sbagliamo di grosso, perché ci troviamo di fronte a un vero proprio atto di squadrismo fascista. Un atroce atto omofobo. Due facce della stessa medaglia. Chiudere gli occhi e non vederlo ci rende complici. E mai lo permetteremo.
Quindi se pensavate di intimidire e isolare, la nostra risposta sarà ancora più forte e coesa, continueremo a lottare tuttə insiemə contro ogni forma di fascismo, ogni discriminazione sociale, di razza, di genere, contro l'omolesbotransfobia, per una società diversa fatta di liberə e ugualə.