Teramo - L’ambulatorio di riconciliazione viene potenziato ed esteso a tutti e quattro gli ospedali. Si tratta di una struttura dedicata ai pazienti della Asl di Teramo che sono seguiti e curati in centri fuori regione e che hanno la necessità di avere ricette non più compilabili dai medici di medicina generale o dai pediatri di libera scelta, come invece era possibile durante il periodo Covid. La sperimentazione è iniziata nell’aprile scorso all’ospedale di Teramo e ha dato buoni risultati: sono stati gestiti circa 350 pazienti.
Adesso gli ambulatori di riconciliazione vengono estesi ai quattro ospedali e suddivisi per diverse specialistiche, in modo da ridurre al massimo eventuali disagi per gli utenti (cfr. tabella allegata).
All’ambulatorio oncologico si accede tramite prenotazione al Cup con l’impegnativa per “Valutazione ambulatorio di riconciliazione”, mentre negli altri ambulatori si accede direttamente senza prenotazione ma sempre con l’impegnativa, ovviamente nei giorni e negli orari di apertura. Il paziente dovrà anche portare con sé un piano terapeutico valido.
I pazienti trapiantati, non avendo uno specialista di riferimento, si potranno recare in qualsiasi ambulatorio di riconciliazione Asl.
Si ricorda infine che dal 24 giugno 2024 le farmacie aziendali possono accettare le ricette rosse provenienti da centri extra regionali, quindi se si ha questo tipo di ricetta, si può evitare di rivolgersi all’ambulatorio di riconciliazione. Tutti gli ambulatori sono già operativi.
“Abbiamo inteso allargare il servizio offerto al paziente, facilitando l’accesso agli ambulatori di riconciliazione in modo da ridurre al massimo eventuali disagi”, spiega il direttore generale Maurizio Di Giosia, “ma l’obiettivo è anche un altro: vogliamo capire, attraverso un colloquio fra i nostri specialisti e il cittadino, quali sono i motivi che hanno indotto il paziente a farsi curare fuori Asl. E quindi anche spiegargli quali sono le prestazioni sanitarie offerte dalla nostra azienda”.