Teramo - "Si gioca per vincere. C’è qualcuno che non ha giocato lealmente. Nel momento in cui analizzo i dati evidenzio che dai voti ricevuti si deduce che i cittadini hanno votato disgiuntamente e a favore del presidente della Provincia. C’era stato un accordo che è continuato anche nella fase delle elezioni comunali. Difficile dunque vincere una partita quando due avversari ti fanno due autogol. E’ triste per me, ma soprattutto per i cittadini. Il problema non è la sconfitta ma il mancato rispetto per i tuo gruppo di appartenenza. Per me al primo posto c’è la lealtà". Queste le parole di Carlo Antonetti, candidato sindaco del centrodestra sconfitto con oltre 10mila preferenze, in conferenza stampa oggi.
"Il voto disgiunto c’è sempre stato, anche i franchi tiratori, ma i cittadini che mi hanno votato meritano rispetto. Nessuno lo dice; dicono che la responsabilità è da addebitare a me, ma hanno scelto loro me (riferimento chiaro alla Lega), potevano scegliere Quaresimale, invece hanno scelto me.
Credo che questo comportamento non se lo aspettava nessuno. Non tutti hanno giocato con la maglia della squadra. Ma c’è qualcuno che ha giocato con la sua maglia (riferimento a Futuro In e dunque a Paolo Gatti).
Qui una città ha perso la possibilità di un cambiamento. C’è stato qualcuno che ha cercato di affermare solamente se stesso. Siederò in Consiglio, solo con chi è stato leale, con grande entusiasmo" conclude rammaricato Antonetti.
Christian Tullii
QUESTO IL COMUNICATO STAMPA DIFFUSO IL GIORNO SEGUENTE:
Ringrazio di cuore i 10.897 cittadini che hanno creduto e dato fiducia al mio progetto e alla mia persona.
Grazie, grazie, grazie.
Ringrazio, poi, tutti partiti e i candidati leali e corretti, lo staff, la segreteria, l’agenzia di comunicazione e l’ufficio stampa, che in poco tempo hanno consentito lo svolgimento di una campagna elettorale bellissima ed entusiasmante.
E’ stata un’esperienza unica, che mi ha consentito di diventare un cittadino migliore e di conoscere e approfondire le reali problematiche dei teramani.
Con chi ha creduto nel progetto, ho portato avanti un programma politico originale e nuovo, che superasse le appartenenze e le ideologie, con l’unico scopo di ridare slancio, vitalità e crescita a Teramo.
Si trattava di un’impresa molto difficile, lo sapevamo benissimo, dovendoci confrontare con un’amministrazione uscente che già di per sé partiva avvantaggiata e che, peraltro, nel nostro caso e soprattutto negli ultimi sei mesi ha continuato a fare promesse, a presentare progetti improbabili e a elargire contributi. Fino a qualche giorno prima del voto...
Ritengo che dall’analisi della risposta delle urne, emerga un quadro chiaro, nel quale di per sé il risultato della coalizione (39,24%) è stato addirittura superiore a quello del 2018 (38,34), così come quello del candidato sindaco.
Ovviamente, non è una consolazione, in quanto non è stato assolutamente il risultato sperato, ma il volere dei cittadini è sovrano e va rispettato. Le sconfitte si accettano.
Per questo, faccio i complimenti ai vincitori e al Sindaco D’Alberto.
Un grande rammarico, e soprattutto una grande delusione, però emergono e non possono essere sottaciute, proprio in nome di quel rispetto per i cittadini e di quella lealtà, correttezza e semplicità con le quali ho inteso instaurare il mio rapporto con loro.
Il rammarico, è quello di aver creato una squadra nella quale, purtroppo, alcuni giocatori hanno giocato per perdere, così tradendo non tanto me, ma i cittadini che hanno creduto nel nostro progetto.
L’analisi del voto disgiunto (- 473 per il sottoscritto, + 1233 D’Alberto per un totale di 1706 voti di differenza pari ad una percentuale di circa il 6%..) va dritta in questa direzione.
Nonostante la lealtà, la correttezza e il grande impegno dei vertici delle forze scese in campo al mio fianco, e la sincera passione palesata dalla stragrande maggioranza dei candidati, l’analisi del risultato elettorale evidenzia, purtroppo, il fatto che il voto disgiunto è stato praticato anche da qualche importante candidato (fortunatamente pochi) di altre forze della mia stessa coalizione.
Ma la cosa più grave è che, oltre a ciò, devo purtroppo costatare come la Lega, in linea con la posizione assunta in Provincia, nella quale aveva stretto un accordo con il centrosinistra finalizzato all’elezione dell’attuale presidente e di un vice della Lega, oltre a raggiungere un risultato incomprensibile per un partito così importante e di governo (3,45%) in una città dove peraltro i suoi rappresentanti ricoprono alte cariche istituzionali, ha favorito il voto disgiunto e addirittura quello diretto al Sindaco D’Alberto. Un dato testimoniato dai fatti e, se non bastasse, dalle chiarissime esternazioni di un importante esponente del partito, urlate a gran voce in piazza, durante gli ultimi comizi elettorali. Quasi inutile sottolineare come, in questo quadro chiarissimo, si inserisca l’appoggio offerto dalla Lega ad un candidato ex Lega della lista del Presidente della Provincia, oggi in odore di assessorato.
Tutto questo è gravissimo!!
Tutti hanno aderito al mio progetto, senza che fossero chiamati e scegliendomi senza alcuna costrizione.
Chi aveva dubbi, peraltro legittimi, avrebbe dovuto fare scelte diverse da subito, non durante il cammino… indicando un candidato diverso, che peraltro aveva già individuato nell’assessore Pietro Quaresimale. Perché non lo ha fatto?
Quando nello sport, in una squadra si gioca con giocatori che fanno volutamente autogol, un allenatore e i compagni di squadra negli spogliatoi non possono far finta di niente, ma devono prendere provvedimenti.
E deve essere così anche e soprattutto in politica.
Con il mio impegno instaurerò con i cittadini un rapporto leale, sincero e schietto con un linguaggio che non sia politichese ma semplice, chiaro e trasparente.
Questo ho promesso e questo farò!
Siederò con onore e orgoglio nell’assise comunale, facendo un’opposizione seria, costruttiva, dura e attenta solo con chi è stato fedele e leale con me e con i cittadini, per tutelare esclusivamente i diritti e gli interessi di tutti i teramani e per dare risposte al soddisfacimento dei loro bisogni veri, con l’impegno di creare una squadra compatta e unita che tenga ben impressi i più alti e migliori valori della politica.
Carlo Antonetti