Teramo - “La questione sollevata nei giorni scorsi, circa il calo degli iscritti universitari a Teramo, appare fallace e strabico nelle sue conclusioni, per due ragioni: la prima è che Teramo ha risentito, in modo significativo, dell’apertura altre facoltà con i medesimi dipartimenti (si pensi a Foggia che ha ridimensionato il ruolo svolto da Teramo nell’accogliere gli studenti pugliesi, o a Pescara) che hanno drenato studenti ed iscritti, quindi l’Amministrazione ha ben poca responsabilità. La seconda è che, in quello che è sembrato più un attacco “purchessia” da campagna elettorale, si è tirata in ballo una Istituzione solerte, dinamica e attiva nella crescita delle future generazioni, che bisognerebbe solamente ringraziare ed affiancare nell’ascolto e nell’agevolazione pratica del suo lavoro”. Così il consigliere comunale Flavio Bartolini che prosegue: “La vicenda della dispersione scolastica, e della deflazione negli iscritti universitari, in Italia è un problema strutturale. Nazionale. Che risponde anche a logiche cicliche. Proprio nei giorni scorsi, un puntuale articolo sul tema, del Sol24Ore, discuteva su questo problema che ha radici profonde e complesse che avvolgono la natalità, la disponibilità economica delle famiglie, il mercato degli alloggi, gli aspetti della congiuntura storica (transizioni industriali, pandemia, finanza pubblica, guerra). Tematiche che, a livello nazionali, rientrano negli strumenti del PNRR.
Attaccare una amministrazione che cerca di agire strutturalmente sul problema con prospettive di medio periodo e non con spot elettorali, finendo per tirare nell’agone politico Istituzioni che invece dovrebbero esserne tenute fuori, rischia di essere un boomerang e dimostra ancora una volta la propensione della politica cittadina a separare e esacerbare gli animi, anziché unire le forze e fare sintesi positiva su questioni cruciali e che hanno bisogno della massima condivisione”.