Roseto - “La maggioranza di centrodestra regionale respinge in V Commissione l’emendamento presentato dalle minoranze sul ripristino della Riserva del Borsacchio” a 1.100 ettari”, esordisce la consigliera comunale di Roseto, Rosaria Ciancaione, candidata del M5S per le elezioni regionali del prossimo 10 Marzo.
“Un ulteriore schiaffo al territorio”, interviene la consigliera regionale Barbara Stella, “alle istituzioni locali e alle associazioni ambientaliste che stanno manifestando con forza il loro dissenso verso una scelta scellerata sia nel merito sia nel metodo che, di fatto, cancella un gioiello del patrimonio naturale dell’Abruzzo. Dopo il vergognoso blitz notturno di fine anno, oggi il centrodestra ha confermato la sua arroganza, votando in maniera contraria all’emendamento firmato da tutte le forze di opposizione che chiedevano di riportare la riserva del Borsacchio ai confini originari, ignorando completamente la voce dei cittadini abruzzesi”.
E’ sconcertante vedere tanta leggerezza, tanta mancanza di attenzione verso un territorio che negli anni ha saputo tutelare le proprie bellezze naturali; ignorare una Riserva che porterebbe tanta ricchezza per le attività agricole e per quelle legate allo sviluppo di un turismo all’impronta della protezione della biodiversità, di un museo a cielo aperto, che parla di bellezza della natura e del paesaggio, che fa della Fonte dell’Accolle, evocata da Giovanni Damiani nel consiglio straordinario del 12 gennaio scorso, un piccolo gioiello tra i gioielli.
Oltretutto, il cdx regionale vuole buttare alle ortiche 250 mila euro finanziati per la redazione del PAN, proprio ora che la stessa Regione aveva terminato di esaminare le osservazioni con un Piano di Assetto Naturalistico da approvare dopo un primo passaggio in consiglio Comunale.
“Che dire, sembra pura miopia, ora non resta che continuare a lavorare politicamente e la maggioranza di cdx regionale, nel rispetto delle leggi dello Stato, non può continuare ad ignorare la volontà chiara di un territorio espressa dal proprio consiglio comunale. Il Governo è stato già chiamato a rispondere sulla Legge Regionale di riperimetrazione con l’interrogazione n. 4-02146 del 12 gennaio 2024, prima firmataria On.le Daniela Torto. La Riserva la rivogliamo com’era prima della notte del 28 dicembre scorso”, conclude Ciancaione, “e per questo continueremo la nostra battaglia insieme ad associazioni ambientaliste, a cittadini e forze politiche. Riavremo ciò che è nostro”.
DINO PEPE:
Questa mattina nel corso della V Commissione del consiglio regionale abruzzese è stato presentato l’emendamento a prima firma del Consigliere Pepe e sottoscritto da tutti i gruppi di minoranza relativo al progetto di legge n. 391 del 16/1/2024 recante: “Modifiche alle leggi regionali n. 31/2006, n.41/2012, n.20/2023 e n.22/2023 e alla legge di stabilità regionale 2024”, finalizzato a ristabilire la perimetrazione originaria della Riserva del borsacchio e rispettare quindi l’impegno preso recentemente da tutte le forze politiche nel corso Consiglio comunale straordinario di Roseto degli Abruzzi.
“Il centrodestra regionale oggi ha definitivamente gettato la maschera, dimostrando come il blitz e lo scippo avvenuto nel mese di dicembre durante la discussione della legge di stabilità regionale 2024 sono frutto di un preciso e studiato disegno politico.” dichiara il Consigliere regionale Dino Pepe. “Oggi avevano la possibilità di riavvolgere il nastro e tornare indietro nel tempo, dimostrando attenzione e sensibilità verso un tema così importante e delicato come quello della riserva del Borsacchio. Oggi potevano dimostrare attenzione e vicinanza, come dichiarato in questi giorni, alle istanze di un territorio, oltre che rispetto verso un territorio ed un Consiglio Comunale che unanimemente ci aveva espresso contrarietà alla riperimetrazione votata dal centrodestra e chiesto di proseguire in un rapporto istituzionale e sinergico. Del resto gli uffici regionali dell’Assessore Imprudente hanno lavorato più di un anno in costante rapporto con la struttura comunale sulle 77 osservazioni al PAN, salvo poi mettere in scena questo preoccupante cortocircuito tra Giunta Regionale e maggioranza in Consiglio Regionale.”
Continua il ViceCapogruppo del Partito Democatico Pepe: “Nulla di tutto questo è avvenuto, ma solo un imbarazzato e imbarazzante silenzio accompagnato da momenti di confusione dai banchi della maggioranza Marsilio. Va stigmatizzata, infatti, l’ennesima assenza dei Consiglieri Cipolletti e Cardinali, rappresentanti del centrodestra teramano e componenti della V Commissione, ancora una volta distanti dalla richieste e dalle esigenze del nostro territorio, commissariati dai rispettivi partiti: del resto nulla di nuovo, dopo che avevano largamente disertato la discussione sulla nuova rete ospedaliera che ha mortificato la nostra Provincia. In aggiunta, se in un primo momento sembrava che i Consiglieri Verrecchia, Montepara e Marcozzi volessero sostenere l’emendamento presentato e quindi tener fede all’impegno preso, è bastato un richiamo del Consigliere Febbo a far tornare i colleghi sui propri passi.”
“Appare evidente quindi come 6 Consiglieri Regionali di centrodestra abbiano assunto decisioni sul territorio teramano, con la complicità vergognosa dei colleghi teramani, assenti ed incapaci di metterci la faccia. Resta solo una domanda: quando finirà questo commissariamento della nostra provincia da parte del centro destra abruzzese? Noi continueremo a dar battaglia già nel Consiglio Regionale del prossimo 31 gennaio, quando ripresenteremo l’emendamento e lì nessuno potrà fuggire dalle proprie responsabilità. Una cosa è certa: il prossimo 10 marzo abbiamo la possibilità di mandare a casa una classe dirigente impotente ed inefficace per il nostro territorio.” conclude Pepe.
Daniele Marinelli, segretario del PD Abruzzo:
Dopo qualche timida, illusoria apertura, nonostante la palese contrarietà espressa dal Comune di Roseto, nonostante la poderosa sollevazione delle cittadine e dei cittadini e delle associazioni, nonostante le migliaia di firme raccolte in pochi giorni e l'eco nazionale che questa vicenda ha assunto, i consiglieri regionali di centrodestra hanno confermato la loro sciagurata decisione di ridurre ai minimi termini la riserva del Borsacchio, portandola da 1.100 a 25 ettari; praticamente una striscia di spiaggia.
Il Partito Democratico e le forze di opposizione continueranno la loro battaglia, già dal prossimo consiglio regionale, per denunciare con la massima determinazione le gravi responsabilità che si assumono il presidente della Regione e la sua maggioranza.
Ci batteremo accanto agli enti locali, alle associazioni, alle cittadine e ai cittadini, in tutte le sedi e con ogni forma di mobilitazione, finché la riserva non tornerà integra, com'era prima del consiglio regionale del 29 dicembre in cui, con un colpo di mano notturno, è stata cancellata.
In questi ultimi giorni tutte le argomentazioni della maggioranza sono state smentite, fino al paradosso che la mannaia sulla riserva naturale è caduta proprio mentre il Piano di assetto naturalistico era arrivato alla conclusione del suo iter.
Se la destra avesse mantenuto anche soltanto un po' di senso della vergogna, avrebbe approfittato dell'occasione di oggi per tornare sui suoi passi. Continueremo la nostra battaglia per ripristinare la riserva e difendere il territorio, con un motivo in più per rimandare a casa Marsilio e la sua maggioranza col voto del 10 marzo.