Teramo - La Consigliera di Parità della Provincia di Teramo Monica Brandiferri ha inviato ieri, in qualità di Consigliera di Parità della Provincia di Teramo, una missiva al Ministro per la Giustizia e al Prefetto di Teramo, in cui, dopo aver ricevuto molte segnalazioni, mette in evidenza la grave situazione all'interno del Carcere di Castrogno e richiede un intervento diretto e immediato per ricreare un clima sereno, utile sia per gli Agenti di Polizia penitenziaria che per i detenuti. Ecco il testo:
Preg.me Ecc.me Autorità in epigrafe,
formulo la presente in qualità di Consigliera di Parità della Provincia di Teramo, in ossequio a quanto previsto dalla normativa di riferimento, che attribuisce alla Consigliera di Parità la facoltà di intraprendere “ogni utile iniziativa ai fini del rispetto del principio di non discriminazione e della promozione di pari opportunità per lavoratori e lavoratrici” e di reprimere ogni forma di discriminazione nei luoghi di lavoro.
Ho ricevuto e continuo a ricevere numerose segnalazioni da parte degli agenti di polizia penitenziaria del Carcere Castrogno di Teramo, costretti a lavorare sotto organico in un carcere sovraffollato. Questa situazione, che giorno dopo giorno manifesta segnali di peggioramento, determina il verificarsi di casi di violenza di assoluta gravità, che mettono a rischio la sicurezza e compromettono l’incolumità non solo degli operatori di polizia (sottoposti inoltre a turni di servizio massacranti che vanno ben oltre l’orario stabilito dal contratto) ma anche dei detenuti stessi.
Talchè si vengono a creare ripetuti episodi di tensione e di criticità, aggravati anche dal fatto che 200 detenuti dei 422 ospitati all’interno del carcere (a fronte di una capienza a norma di 255) presentano disturbi psichiatrici e questi, in virtù della chiusura degli Ospedali Psichiatrici
Giudiziari, convivono con tutti gli altri reclusi, in condizioni di palese incompatibilità che rendono ancora più difficoltoso e gravoso il compito degli agenti di polizia penitenziaria.
Da ciò si evince come siano necessari ed indifferibili interventi diretti e strutturali da parte delle Istituzioni in epigrafe, che tengano conto anche della funzione rieducativa di un penitenziario e del diritto dei lavoratori e delle lavoratrici di poter svolgere l’attività lavorativa nel pieno rispetto dei principi di dignità umana.
Pertanto, mi rivolgo alle Ecc.me Autorità, nelle spiegate qualità, al fine di sollecitare l’adozione dei provvedimenti necessari e delle misure organizzative consone per garantire un clima lavorativo adeguato e per evitare alle figure professionali che operano all’interno della casa circondariale di imbattersi in situazioni di tensione e di contrasto tra i detenuti, che mettono a repentaglio la sicurezza generale all’interno della struttura carceraria.
Confidando nella Vs. disponibilità e sensibilità nel voler prendere atto di quanto sopra e nell’assumere le iniziative consequenziali, si resta a disposizione e si porgono cordiali saluti.