Teramo − Mercoledì 15 maggio, alle ore 15.30, nella Sala delle lauree del Polo didattico G. D’Annunzio dell’Università di Teramo, si terrà un seminario di studi con lo scopo di offrire un’analisi multidisciplinare su opportunità e sfide collegate all’impatto del cambiamento climatico e alle novità legislative introdotte nell’ambito del Green Deal Europeo, la nuova Strategia di crescita dell’UE.
Si tratta di novità confluite nella recente adozione della Corporate Sustainability Reporting Directive che coinvolgerà dal 2025 sia le grandi aziende che le PMI italiane, gradualmente chiamate a redigere l’informativa di sostenibilità seguendo l’European Sustainability Reporting Standards.
«Conoscere le opportunità – hanno spiegato gli organizzatori – che la direttiva europea può offrire alle imprese, con particolare riguardo al comparto dell’agricoltura, può rappresentare un importante obiettivo strategico di crescita e di sviluppo nell’immediato futuro».
Dopo i saluti istituzionali del rettore Dino Mastrocola e dei direttori dei Dipartimenti di Scienze Politiche e di Bioscienze e tecnologie agro-alimentari e ambientali - Fausta Gallo ed Enrico Dainese - le relazioni introduttive saranno presentate da Michele Pisante e Raffaella Rametta, rispettivamente docenti di Agricoltura digitale di precisione e Istituzioni di diritto privato.
Interverranno: Maria Chiara Zaganelli, direttore generale dell’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare; Francesca Romana Rinaldi, economista della Banca d’Italia; Tiziana Di Sante, presidente della Fondazione Tercas; Ermanno La Marca, professore di Diritto commerciale all’Università degli Studi della Tuscia. Concluderà i lavori la relazione di Michele Tamponi, professore di Diritto privato alla LUISS “Guido Carli”, sul tema della responsabilità climatica.
«La complessità degli interessi in gioco nel nuovo quadro normativo diretto a indirizzare tutti i settori dell’economia verso il conseguimento degli obiettivi di neutralità climatica al 2050 - si legge nella presentazione - e i riflessi sulla competitività e lo sviluppo delle imprese che operano nel comparto dell’agricoltura ed estensivamente dell’agro-alimentare, richiedono programmi di formazione specialistica e aggiornamento professionale, per colmare il deficit di conoscenze da integrare con attività di ricerca orientata a questo particolare settore economico di primaria importanza per la Regione Abruzzo».