Teramo - Sembra un film già visto, perchè i botta e risposta al vetriolo tra Franco Iachini, titolare della Soleia, la società che gestiva lo stadio Bonolis e il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto sono andati in scena diverse volte. In questo caso, oggetto dello scontro, sono i campi da padel che Iachini avrebbe voluto realizzare nel parcheggio dello stadio e respinto dall’amministrazione comunale. Da qui il ricorso al consiglio di Stato che dà ragione a Iachini. Ma il sindaco irrompe: “I commenti relativi alla sentenza del Consiglio di Stato sulla questione dei campi da padel al Bonolis sono ridicoli e frutto della totale ignoranza rispetto alla sentenza, ai suoi contenuti e ai suoi effetti, oltre che espressione di imbarazzante malafede. Il Comune non è stato condannato a nessun risarcimento e le fasi del procedimento amministrativo di stretta competenza degli uffici comunali sono risultate legittime e prive di vizi. I motivi di annullamento degli atti impugnati dalla società, come evidenziato in sentenza, sono relativi al parere negativo, e secondo il Consiglio di Stato non adeguatamente motivato, espresso dalla commissione tecnica provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo. Parere che per il Comune era vincolante e rispetto al quale non aveva alcun potere di discostarsi. Non vi è alcuna responsabilità, dunque, né amministrativa né di indirizzo politico”. Spiace dover constatare una reazione scomposta da parte del Sindaco della nostra città, certamente conseguenza di un nervosismo dovuto alla sentenza del Consiglio di Stato che, accogliendo il mio ricorso, ha, inequivocabilmente, bocciato le scelte anche del Comune di Teramo, condannato finanche al pagamento delle spese processuali. I danni causati da tali atti sono gravissimi, a fronte degli ingenti mancati introiti che ho subito in ragione dei suddetti atti amministrativi. A tal fine ho già dato mandato ai miei legali di procedere, onde procedere e tutelarmi nelle sedi competenti, così da ottenere il risarcimento di tutti i danni subiti. Spiace, altresì, dover constatare che gli atti censurati dal giudice amministrativo hanno danneggiato non soltanto i miei interessi imprenditoriali, quanto soprattutto i cittadini di Teramo che sono stati così privati di un servizio che io volevo e voglio rendere alla città" conclude Iachini.