Bellante - Stanotte, intorno alle 23:00, si è verificato il cedimento del ponte sul torrente Salinello lungo la strada provinciale SP12, tra i comuni di Sant'Omero e Bellante. Fortunatamente il cedimento si è verificato in un momento in cui nessuna auto stava transitando sul ponte. Potrebbe essere stato il collasso di una trave in cemento armato a determinare il cedimento del ponte sul quale era presente segnaletica per la limitazione del carico a 12,5 tonnellate.
Sono stati alcuni automobilisti a segnalare il cedimento e a posizionare del nastro segnaletico per impedire che altri automobilisti transitassero sul ponte interessato dal cedimento. Alcuni dipendenti della Provincia di Teramo hanno provveduto a chiudere la strada provinciale mediante il posizionamento di new jersey in cemento. Sul posto è intervenuto anche il Presidente della Provincia Diego Di Bonaventura per accertarsi direttamente di quanto accaduto. La viabilità è stata deviata su strade alternative.
L’opera, realizzata in epoca immediatamente successiva alla seconda guerra mondiale, era stata oggetto nel 2018 di un intervento di consolidamento delle fondazioni sulla pila “a sud”, che ricade quindi nel comune di Bellante, con fondi propri della Provincia. «Da un primissimo sopralluogo condotto dagli uffici tecnici, si è potuto riscontrare un cedimento della spalla lato Bellante che sembrerebbe non essere riconducibile al cedimento della fondazione e che, probabilmente, potrebbe essere riconducibile ad un sovraccarico non conforme ai limiti di carico imposti sulla strada», riferisce il dirigente dell’area Francesco Ranieri.
Sul posto sono prontamente intervenuti i Vigili del Fuoco e le squadre di primo intervento.
«Stamattina ho sentito il sottosegretario regionale Umberto D’Annuntiis e gli uffici del Genio Civile - ha spiegato il presidente della provincia di Teramo, Diego di Bonaventura -. Da un loro primo sopralluogo, si farà subito la messa in sicurezza con lavori per 200 mila euro. È già ipotizzabile che sarà necessario l’abbattimento e la ricostruzione per una previsione di spesa di circa 2 milioni di euro.»
«L’Italia ultimamente sta dimostrando che, su questi tipi di lavori, anche in meno di un anno si può ridare al territorio un’infrastruttura pronta. Sono però preoccupato: questi vecchi ponti erano stati costruiti per un’altra mobilità. Oggi invece, i mezzi che vi transitano hanno pesi diversi rispetto a cinquanta anni fa. Ci vorrebbe un "piano Marshall" in Italia per abbatterli e ricostruirli tutti».
Conclude il presidente: «Adesso recuperare il tempo perso non sarà semplice ma possiamo e dobbiamo farlo».