Teramo - Un applauso ha accolto all’esterno del Duomo di Teramo la bara. Una folla composta e silenziosa, che non ha potuto partecipare alla messa all’interno del Duomo, gremito, ha atteso il termine della cerimonia funebre per salutare, per l’ultima volta, Giandonato Morra, oggi pomeriggio. Se n'è andato a 64 anni Giandonato Morra, ex assessore regionale sotto la giunta Chiodi e attuale difensore civico regionale. Una carriera politica partita da lontano, da quando scelse Teramo, da Cerignola, per costruire la sua vita.
C’erano tutti. Proprio tutti. Dal sindaco di Teramo Gianguido D’alberto che con cui si è confrontato nelle elezioni comunali del 2018, a numerosi sindaci dei comuni teramani; il presidente della Regione, Marco Marsilio, il presidente emerito, Gianni Chiodi, che lo ha voluto accanto a sé quale assessore nelle sue esperienze politiche, dapprima quale sindaco della città di Teramo e poi come presidente della regione Abruzzo. L’ex sindaco Maurizio Brucchi, assessori e consiglieri regionali e comunali, gli amici ed esponenti di Fratelli d’Italia, colleghi avvocati, e naturalmente parenti, amici, cittadini comuni che hanno da sempre riconosciuto in lui una persona splendida. Educata, disponibile, con quell’accento pugliese che ingigantiva la sua innata simpatia.
Esponente sin da giovanissimo della destra abruzzese ha sempre goduto dell'apprezzamento di tutti, anche di chi aveva ed ha ideologie politiche opposte, proprio per i suoi modi gentili e mai eccessivi. L’ultimo bacio alla bara, quello della moglie Fausta, accanto ai figli Raimondo e Cristiano.