Teramo - E’ venuto a mancare all’affetto dei suoi cari e alla città di Teramo, l’artista e grande uomo di cultura, Romolo Bosi. 87 anni, Bosi è stato una vera icona per la cultura, soprattutto artistica, a Teramo. “Padre” di tanti artisti che hanno seguito i suoi insegnamenti e sono diventati a loro volta protagonisti dell’arte. Pronto a mettersi “in gioco” anche in tv grazie alle sue partecipazioni consolidate su Teleponte con un suo spazio a Primaditutto e con partecipazioni in trasmissioni, sulla stessa emittente. A lui, la copertina del mese di luglio di Navuss. Non poteva mancare.
Un abbraccio alla famiglia e ai cari di Romolo, in particolare ai figli Dimitri e Vassili.
La camera ardente verrà allestita dalle ore 13 nell auditorium di Santa Maria a Bitetto in via Stazio.
Domani alle ore 15 si svolgerà una cerimonia laica di commemorazione. A seguire la sepoltura nel cimitero di Valle San Giovanni.
L'ARTE DI ROMOLO BOSI E LA SUA CARRIERA: Romolo Bosi partiva dalla considerazione delle illimitate potenzialità temporali e spaziali della materia e la manipola e la riproduce in chiave inedita riuscendo a stabilire con essa un rapporto di continuità esistenziale che va oltre la peculiarità delimitativa dell’opera stessa.
Nelle opere, in particolare nella serie Disturbed Eyes, Bosi fa un esplicito riferimento alle ricerche visuali–cinetiche e alla Op-art americana.
Un retino di produzione industriale, si libera dai vincoli della sua concreta finalità applicativa per diventare oggetto di fruizione artistica. Tale aspetto visivo-cinetico viene reso utilizzando il materiale ora in senso bidimensionale ora in senso plastico, su trame colorate, su di una illusionistica e mobile terza dimensione.
Da anni l’iter artistico di Bosi è stato caratterizzato da una costante elaborazione di invenzioni compositive e cromatiche volte soprattutto alla creazione di spazio, ma non si ravvisa in lui la coerenza con cui un’artista mette a punto il proprio stile; l’ampiezza della sua gamma operativa e delle sue invenzioni formali, l’interferenza di materiali diversi ci dicono che la progettualità di ogni opera è frutto di libertà creativa, che raggiunge risultati di straordinaria efficacia comunicativa. Più che comunicare con l’arte Romolo Bosi sembra voler “comunicare arte” e la sua storicità.
Bosi ha dedicato anni e anni, durante la sua attività di docente di scuola media, all’intento di stimolare la creatività dei suoi alunni, di far conoscere ai ragazzi le molteplici forme che l’arte può assumere, relazionandosi con le tecniche più disparate per poter comprendere e comunicare l’arte e, contemporaneamente, comprendere e comunicare se stessi. E’ così che, all’interno dello studio di Bosi, ma anche e soprattutto nelle sue ultime opere, sembra quasi di percepire la presenza di Bruno Munari, per il quale l’arte e la creatività diventano un gioco e gli strumenti di questo gioco sono i fondamenti della figurazione: spazio, linea, colore, superficie, composizione.