Quando sento parlare o riparlare della riqualificazione dello stadio Comunale, il glorioso catino, mi viene in mente che anche lo stadio del Teramo ha la sua storia (io c'ero nella domenica dell'invasione con Mario Tortul allenatore) ricca di vittorie e pure di sconfitte. Ma ricordo anche che, con Brucchi sindaco, venne portato avanti un progetto che aveva dell'ambizioso, teatro, parcheggio, campo, aree verdi, immancabile ristorante. Ricordo che anche la ditta appaltatrice venne scelta. Ma come il Bonolis anche il comunale ha un suo diritto di difesa. Così accadde che un cavillo legato ad un certificato non inserito nel fascicolo fece saltare tutto. Ponendo una pietra miliare sulla operazione nuovo teatro al posto del vecchio comunale, onore di verità vuole che nel novembre dello scorso anno le cronache hanno lanciato la notizia."Il sindaco Gianguido d’Alberto ha ricevuto ufficialmente in Comune Davide Ciaccia, il nuovo proprietario della Teramo Calcio. Ciaccia propone al sindaco un project financing per il recupero del vecchio stadio comunale. D’Alberto non si sbilancia". Inutile che aggiunga come sia finita la storia. Le cui puntate proseguono aspettando l'ultima, quella prevista per il 25 agosto. Giorno nel quale si conoscerà il verdetto del consiglio di stato. I maghi di casa nostra già giurano che il verdetto sarà positivo perché così deve essere e non aggiungo altro per pietà delle miserie umane. Intanto l'impianto che versa oggi in abbandono ed è sotto gli occhi di tutti. Rimetterci le mani significa spendere cifre ragguardevoli visto che gli impianti di luce, acqua e gas sono senza sicurezza, le strutture di cemento si sgretolano e mostrano tutto il peso degli anni. Senza dimenticare che la parte nobile del tifo del diavolo non vuole che il vecchio Comunale venga toccato per la serie coerenza ad oltranza. Poi vedi in che stato è ridotto il campo di Piano della Lenta, oppure nel comune di Campli vedi un impianto abbandonato che si trova prima dell'abitato di Battaglia dove i cavalli pascolano tranquillamente all'interno del recinto e allora pensi che tanto denaro è stato sperperato ed oggi facciamo i conti con la realtà che bella non è. Insomma il vecchio Comunale non si tocca, il Bonolis è nell'occhio del ciclone. Due impianti, destino diverso, due impianti per una storia infinita. Forse ancora tutta da raccontare. Ma allora il bicchiere è mezzo vuoto o mezzo pieno? Vecchia domanda: "il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? Risposta: Chi se ne importa? Importa davvero se il bicchiere sia mezzo pieno o mezzo vuoto? La questione è se placa o no la tua sete.Larry Winget".
Il cronista matusa