Teramo - La domanda sorge spontanea per un semplice motivo. Teramo è sempre stata una città definita, a ragione, tranquilla. Ultimamente, tuttavia, accadono fatti che lasciano riflettere. A parte risse, episodi di vandalismo, schiamazzi notturni esagerati di giovani travolti dai fumi dell’alcol o chissà cos’altro (la locuzione “a parte” non perché questo sia lecito, per carità, ma si tratta di episodi già visti anche nel passato, purtroppo) oggi si assiste a scene che non appartengono alla realtà di una tranquilla città di provincia.
Esempio: in piazza Garibaldi sabato scorso un 18enne è con la sua fidanzata alla quale due adulti in auto rivolgono pesanti apprezzamenti: lui reagisce verbalmente. I due scendono dall’auto e il giovane viene malmenato. Avrà bisogno delle cure ospedaliere del caso.
Un autista del bus di linea, solo il 20 agosto scorso, è stato accoltellato mentre cerca di sedare una lite tra un balordo su di giri e alcuni passeggeri molestati. Ed erano solo le 17…
Poi, due notti fa, alcuni - pare extracomunitari ma poco conta - entrano di soppiatto in un appartamento di via Longo per trovare un luogo “sicuro” per usufruire di sostanze stupefacenti.
Questi solo gli ultimi episodi, ma ce ne sono tanti altri. Come quello accaduto circa due mesi fa al consigliere comunale Verzilli, che riceve botte da un giovane che al telefono interloquiva in maniera esagerata, con tanto di bestemmie, contro una ragazza. La sua colpa, averlo redarguito essendo presenti anche minori. Insomma, la mia è solo una constatazione. Mi chiedo cosa sta stia accadendo. Colpa del Covid che ha flagellato le menti? Normalità dovuta ai tempi che cambiano, dove educazione, rispetto, limiti, sono considerati ormai optional? Tristezza, tuttavia.
SerSur