Pescara - L’Abruzzo resta in zona arancione. Lo ha deciso la cabina di regia, all'esito del monitoraggio settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute, relativo al periodo dal 31 gennaio al 6 febbraio. La classificazione complessiva di rischio è considerata "non valutabile" e quindi equiparata a “rischio alto", come avviene da "tre o più settimane consecutive”. Nonostante le terapie intensive entro i limiti massimi, pesano i ricoveri in area medica, che sono superiori alla soglia e pesa, soprattutto, l'allerta di resilienza relativa alla capacità di monitoraggio. Intanto l’Abruzzo è una delle undici regioni in cui Omicron è al 100. La media italiana è del 99,1%. A livello regionale sono due le strutture che si occupano delle attività di sequenziamento: il laboratorio di Genetica molecolare - Test Covid-19 dell'Università 'D'Annunzio' di Chieti e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise di Teramo. I nuovi casi accertati nelle ultime 24 ore sono 1.872. Il tasso di positività, calcolato sulla somma tra tamponi molecolari (6.111) e tamponi antigenici (12.867), è pari al 9,86%. In lieve flessione i ricoveri, che passano dai 543 di ieri ai 536 di oggi. Del totale, 508 pazienti (-7) sono ricoverati in ospedale in area medica e 28 (invariato) sono in terapia intensiva, mentre gli altri 107.395 (-1.697) sono in isolamento domiciliare. I guariti sono 129.873 (+3.569). Si registrano cinque decessi recenti.