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Criticità della Casa Circondariale di Teramo, l’ Unione delle Sigle Sindacali di Polizia Penitenziaria Locali scrivono al Provveditore Regionale Veneziano

Attualità  | 03 April 2024

Teramo - A causa delle criticità dell’Istituto della Casa Circondariale di Teramo l’ Unione delle Sigle Sindacali di Polizia Penitenziaria Locali si vedono costrette a scrivere al Provveditore Regionale Veneziano: 

Illustre Sign. Provveditore, è con significativa dose di rassegnazione e sconforto che le sigle sindacali si rivolgono a Lei per rappresentarle la tragica situazione della Casa Circondariale di Teramo, Istituto Penale che, in passato, seppur tra mille vicissitudini, ha sempre saputo tener alta l’asticella della professionalità lavorativa. 

Nel corso degli ultimi mesi abbiamo più volte denunciato la deriva e le defezioni di una gestione direttiva e penitenziaria inaccettabile, la quale ha condotto ad una recrudescenza di problematiche, sia dal punto di vista lavorativo, nonché sociale e morale. Che di fatto colpiscono e interessano chiunque eserciti delle mansioni o ricopra un pubblico ufficio nel difficile contesto restrittivo del carcere teramano.

Tuttavia duole prendere atto che, allo stato attuale, ogni confronto (dentro e fuori dalle relazioni sindacali) non ha prodotto miglioramenti dal punto di vista organizzativo, lavorativo e, non meno importante, sul piano dell’ordine e della sicurezza interna dell’Istituto. Ma bensì, la situazione si è ancor più esacerbata, e si è giunti ad operare in una condizione lavorativa precaria, rischiosa e lesiva della dignità del personale.

È bene specificare che, con la presente nota, non si fa mero riferimento alle già note difficoltà di gestione di una popolazione detenuta caratterizzata dalla notevole presenza di utenti con patologie psichiatriche o di facinorosi, per le cui assegnazioni abbiamo sempre garantito la nostra presenza e competenza; piuttosto si rimanda a problematiche più ampie che hanno stravolto un sistema di gestione interno consolidato ormai negli anni, il quale garantiva presenza e continuità lavorativa, tutela dei diritti e rispetto delle regole del trattamento penitenziario.

In primis non possiamo non elencarle il dato che più preoccupa il personale che ci fregiamo di rappresentare: il notevole abbassamento dei livelli minimi di sicurezza. La presenza di circa 440 detenuti in sovrannumero di quasi il 200% (al netto del completamento delle operazioni di spostamento e riempimento della Sezione 2^-Alta Sicurezza 3), ha condotto ad un esponenziale aumento degli eventi critici e ad una crescente difficoltà di governo del fenomeno, dovuto anche a delle scelte assolutamente non condivisibili della Direzione quali quella di ridurre ed accorpare posti di servizio nevralgici (a titolo d’esempio basti pensare che è divenuta prassi consolidata unificare il posto di addetto al Reparto infermeria con quello di addetto al Reparto isolamento E sorveglianza a vista), o quella di imporre un drastico e frettoloso piano di recupero ferie che, se sul piano logico aveva la giusta funzione di evitare un danno erariale allo Stato, sul piano fattuale ed in queste modalità ha sguarnito ancora di più l’Istituto di personale, costringendo al contempo quello presente a sopperire alle lacune createsi da codesta scelta gestionale.

In secondo luogo le Sigle Sindacali in intestazione non si trovano in alcun modo d’accordo con la gestione scellerata dell’Ufficio Servizi, lontano dai fasti del passato, inviso alla quasi totalità del personale. Senza far mai evidente alla Direzione della svolta peggiorativa relativa alle condizioni di lavoro causata dall’imposizione di ferie forzate e dall’aumento del carico di lavoro per il personale presente, l’Ufficio Servizi ha fatto ricorso eccessivo alle ore di straordinario del personale, specie quello a turno, lavorando ogni giorno in via emergenziale per ovviare ai problemi da esso stesso creati. Si è, inoltre, reso autore di gravi ritardi nella programmazione mensile delle turnazioni di servizio e di errori madornali come segnare nel servizio giornaliero chi era in malattia da giorni o chi aveva già effettuato il turno di notte; ha programmato da Mod.14 doppi-turni di 12 ore anche senza l’assenso dell’interessato; ha scoperto tutti i posti di servizio che potevano essere scoperti portando allo sfinimento i pochi poliziotti rimasti; per incompetenza organizzativa ha consolidato la prassi di assegnare nel turno mattutino un solo collega per sezione con cento detenuti o per posti di servizio dove è richiesta la necessaria presenza di almeno due addetti (ad es. Ingresso Passeggi e Campo Sportivo); non ha assicurato il cambio M.O.S. o il cambio al personale in servizio, anche esterno, da più di dodici ore; ha richiamato personale a qualsiasi ora e nei giorni in cui allo stesso erano stati concessi dei congedi. Come se tutto ciò non bastasse, non è stato all’altezza del compito assegnatogli a causa delle palesi violazioni del Protocollo di Intesa Locale (PIL), Protocollo di Intesa Regionale (PIR) e Accordo Quadro Nazionale (AQN), tali mancanze e lacune, come se non bastasse, hanno portato anche a un notevole incremento delle assenze per malattia, da parte di un personale ormai stremato. 

In ultimo luogo, la carenza cronica del 35% dell’organico di Polizia Penitenziaria che affligge il penitenziario di Teramo è un dato allarmante se letto  in considerazione dei seguenti fattori: parte del personale è stato messo in congedo di pre-pensionamento; altra parte, pur essendo formalmente considerato in pianta organica, è attualmente assegnato al G.O.M. e non può essere utilizzato; come già accennato in precedenza, questa Direzione ha provveduto infine a porre in ferie (si ribadisce, in maniera massiccia e frettolosa, e senza tener conto delle esigenze di sicurezza e di gestione dell’Istituto) tutto il personale che nel corso degli anni ha accumulato giorni di congedo ordinario, pena la perenzione degli stessi qualora non fruiti. Ad aggravare ulteriormente il dato sta la circostanza che la percentuale pocanzi riprodotta fu calcolata prendendo in considerazione la capienza massima dell’Istituto di 255 detenuti, portando il coefficiente personale/utenti ristretti dallo 0,45% ad una futura percentuale disastrosa; l’aumento degli eventi critici e il moltiplicarsi delle attività ad essi connessi delinea, pertanto, un quadro critico che impone un deciso intervento sul piano delle assegnazioni e, se ciò non fosse sufficiente per via degli incrementi di personale da dividere per tutti gli Istituti del Prap, sul piano dei detenuti con uno sfollamento di almeno 50 detenuti.

 Alla luce di quanto sopra esposto, per il venir meno agli impegni assunti (come anche quello di provvedere a fissare una Sua visita in Istituto per meglio comprenderne le criticità) e per la gestione ormai troppo inadeguata alle esigenze di tutela dei diritti del personale e di sicurezza dell’Istituto, queste OO.SS. annunciano che il giorno 09/04/2024 organizzeranno un sit-in di protesta dinanzi la Casa Circondariale di Teramo ai fini di ottenere: un maggiore riscontro sulle imminenti assegnazioni di personale che avverranno in  concomitanza del giuramento del 182° e 183° corso Allievi Agenti di Polizia Penitenziaria;  un cambio di rotta della Direzione della Casa Circondariale di Teramo, in particolar modo nella gestione del personale; lo   sfollamento di almeno 50 detenuti.

Le parti sociali sottoscriventi invitano la S.V. a voler avviare un’ispezione presso questo Istituto che accerti la reale situazione lavorativa del personale, nei modi e nei tempi che ritiene opportuna.

Del presente comunicato verrà data massima diffusione alle testate giornalistiche.

                                                                                

 

 

 

Sappe                           Osapp                       Uspp                          Cgil         

   Pallini                          Di Felice                   Scardicchio               Cerquitelli

Giuseppe                     Nicola                        Massimo                   Roberto

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