Teramo - Sabato prossimo, 1 aprile 2023, alle ore 17.00 nella Sala Espositiva Comunale di Via Nicola Palma a Teramo, sarà inaugurata la mostra “I DANNATI DELLA TERRA omaggio a Frantz Fanon – 30 disegni e 10 Pastelli di Sandro MELARANGELO”. La mostra è a cura di Luciano Paesani, l’organizzazione è dell’associazione culturale Teramo Nostra. La mostra sarà visitabile fino al prossimo 15 aprile, con i seguenti orari: 11.00/13.00 – 16.00/20.00.
Il 2022 si è chiuso con la splendida mostra di Giovanni Melarangelo (1903-1978) L’artista e i suoi percorsi e l’anno 2023 si apre con Sandro Melarangelo, figlio di Giovanni. Le opere in mostra sono state realizzate tra il 2020 e il 2023 da Sandro Melarangelo.
Il curatore, Luciano Paesani, presenta così l’artista e la sua mostra:
“L’impegno dell’artista Melarangelo è noto da tempo, così come nota è la passione della sua ricerca delle cause che hanno prodotto i crimini disvelandone responsabilità, complicità ed omertà.
Raramente il compito dell’artista ha assunto una dimensione di denuncia come nella pittura di Sandro Melarangelo, superando i limiti della provocazione politica per farsi testimone del proprio tempo, un testimone scomodo per la pigrizia morale e culturale che ci circonda, sempre pronto a non demordere con i suoi J’accuse.
Oggi, con questa mostra, l’impegno civile, prim’ancora che politico dell’artista, ne esce rafforzato: la violenza e le sue matrici politiche, sempre presenti, sono in secondo piano, quasi avvolte nella nebbia, per lasciare in primo piano la sofferenza delle vittime: da quella quotidiana, non sempre valutata nella sua gravità o, addirittura, data per inevitabile, a quella epocale segnata dai connotati della tragedia. Così quel dolore avvertito in maniera intermittente in ciascuno di noi, a tratti fastidioso e di cui vorremmo fare volentieri a meno, ha bisogno di un riconoscimento. Compito dell’artista è anche questo: richiamarci a quel riconoscimento per riscattare la nostra umanità o, se preferite, per imparare a osservare la vita con gli occhi di quelli che non ci sono più”.
I disegni di piccole dimensioni sono ascrivibili alle tematiche della donna, il lavoro, lo sfruttamento, la prostituzione, gli orrori della guerra, le persecuzioni razziali, i fenomeni migratori e le loro tragiche conseguenze; un riferimento particolare ai detenuti dei campi di concentramento nazisti. Per le opere di dimensioni maggiori i titoli sono:
1 - violenza sulla donna;
2 - migrazione sul mare;
3 - tortura;
4 - il rossetto di una detenuta di Auschwitz.
Frantz Fanon (Fort de France, Martinica 1925 – Washington 1961) psichiatra, sociologo e scrittore martinicano. Intellettuale nero di cultura francese, partecipò alla resistenza algerina di cui fu teorico politico e dirigente di livello internazionale. Nei suoi scritti fornì penetranti analisi del colonialismo intrisi di elementi ideologici utili ai movimenti di liberazione Peau noire, masques blancs (1952), L’an v de la révolution algérienne (1960), Les dannés de la terre (1961).
Il Cinema italiano si è interessato a lui. Il regista Valentino Orsini ha portato a termine il film di un collega africano, suo ex allievo morto di leucemia, sulla base degli appunti che costui ha lasciato alla moglie.
I dannati della terra, 1969. Con una messa in scena ispirata a Brecht e una dialettica sarcastica, Orsini, ex assistente dei fratelli Taviani “esprime la sua insofferenza nei confronti della sinistra europea, sostenendo le tesi rivoluzionarie di Che Guevara contro il pacifismo di Lumumba” (Paolo Mereghetti, Milano 1993).