"Ah! Fratello mio, fratello mio, fratello mio, fratello
Dimmi che senti, dimmi che provi
Ah! Se fra te e lo straniero c'è ancora di mezzo il mare
Dimmi se è vero e che non vuoi tornare"
I.G.
Teramo - Immaginate una struttura sgocciolante argentea, o acciaio, che neanche a Riccione negli anni novanta se ne vedevano, e di trovarvi, però, a 30 km dal mare.
Immaginate una piazzetta, uno slargo coperto da una improbabile tettoia sgocciolante metallizzata che proprio non si riuscirebbe a capirne il senso, se non nell'incontrollata fantasia di un architetto imprudente che, forse, la prudenza avrebbe salvato al ricordo.
E immaginate su un lato di questa tettoia un buco, un bel buco dal quale guardare il cielo sotto questa improbabile tettoia sgocciolante.
Immaginate insomma una cosa incomprensibile a un certo punto del corso principale malamente restaurato di una piccola città di provincia.
Immaginate allora Teramo, neanche 52mila abitanti, che ha dato i natali a un grandissimo artista, e che questo artista oggi sia ricordato con una scultura davvero importante montata proprio sotto a quel buco di quella improbabile tettoia sgocciolante e, così, dare senso al tutto, al suo ricordo e a quell'architetto imprudente.
Collocazione migliore non c'era.
Sono certo che non c'è posto più giusto al mondo dove porre una scultura a imperituro ricordo di Ivan Graziani.
L'arte è l'unica vera memoria storica di un popolo, e l'arte la fanno gli artisti, ai quali dobbiamo la nostra maggiore gratitudine.
Gli artisti danno senso alla vita perché l'arte e la vita sono la medesima cosa.
MASSIMO RIDOLFI
Ph.: Pigro 2023, una scultura luminosa di Marco Lodola.