Teramo - Anche nel pomeriggio di oggi gli studenti del Delfico sto tornati a protestare con un corteo pacifico che da piazza Martirisi è spostato verso il tribunale. In largo madonna delle grazie rihanno ribadito le loro richieste, il loro disappunto quel quella scuola che non c’è più, per le scelte prese dalla provincia che non condividono. Vogliono il dissequestro del Convitto Delfico e vogliono assolutamente rientrare nell’edificio, la loro casa. Intanto, i genitori degli studenti dei Licei Coreutico e Scientifico "M. Delfico" hanno chiesto alla dirigente scolastica del Convitto, alla dirigente scolastica del Liceo Classico e al prefetto della provincia di Teramo un incontro da tenersi nei locali della Provincia di Teramo martedì prossimo per discutere dell'emergenza che ha colpito il 'Melchiorre Delfico', posto sotto sequestro il 3 ottobre scorso e sgomberato dalla magistratura per criticità strutturali. Senza scuola sono rimasti 1.200 fra studenti di tre licei e alunni di una scuola elementare e di una scuola media. Nella lettera i genitori sottolineano si sarebbero aspettati un lavoro sinergico e collaborativo tra tutte le Istituzioni e forze politiche. “Invece, nelle ultime ore - spiegano - siamo costretti ad assistere, basiti, a un susseguirsi di accuse sterili, con proposte che si rivelano sempre impercorribili e rimpalli di responsabilità inauditi”. Tutto nasce dalla posizione del presidente della Provincia, Camillo D’Angelo, che ha dichiarato che, pur in caso di dissequestro dell’edifico, comunque i ragazzi non tornerebbero al Delfico perché sono necessari i lavori per la messa in sicurezza dello stabile.