Teramo - Come è noto, alla fine dello scorso mese di gennaio è stato approvato il disegno di legge sull’autonomia differenziata, finalizzata a far gestire alle Regioni fino al 90% delle entrate fiscali. L’Abruzzo, per l’effetto, dovrebbe ricevere minori stanziamenti rispetto a quelli odierni, senza però subire particolari nocumenti nella gestione del comparto.
Occorre ricordare che il cosiddetto “federalismo scolastico” è da sempre un cavallo di battaglia del centrodestra, ma anche il PD ha mostrato interesse ad una simile riforma. Infatti, le intese firmate con il Governatore del Veneto Zaia dall’ex Presidente del Consiglio Gentiloni e poi dal successivo governo cosiddetto Giallo-Verde ne sono plastica dimostrazione, e lo stesso Governatore dell’Emilia-Romagna Bonaccini ha più volte invocato la necessità di percorrere il medesimo cammino di riforma autonomista, come del resto in Alto Adige – grazie all’accordo del 2015 sottoscritto anche da Cgil, Cisl e Uil – è già di fatto operativo un analogo assetto normativo regionalistico per i contratti del comparto scuola (con aumento d’orario e flessibilità per le supplenze, solo per fare due esempi).
Al Nord invocano (giustamente) retribuzioni più alte nell’istruzione con titolarità regionali, abolizione del valore legale del titolo e creazione di poli di eccellenza, richieste per alcuni aspetti condivisibili anche dagli operatori abruzzesi della scuola.
Non possiamo restare fermi e indifferenti, come attori passivi di queste dinamiche, occorre piuttosto essere vigili e propositivi, e l’unica maniera per essere protagonisti dei processi di cambiamento in atto è quella di avere un Consigliere Regionale sensibile alle giuste istanze del comparto.
Personalmente, conoscendo sotto molti profili le problematiche in argomento ed avendo
sviluppato una vasta sensibilità sul tema, possiamo garantire competenza ed impegno nel processo di riforma in itinere, anche sotto il profilo dell’attuazione pratica a livello regionale, evitando discriminazioni fra le diverse Regioni e l’ennesimo esodo di insegnanti e alunni verso altri lidi maggiormente attrattivi.
Noi saremo presenti per il bene delle istituzioni formative abruzzesi, ascoltando e riportando in sede di Consiglio Regionale le proposte del mondo scolastico, nonché palesando le perplessità e le proposte relative al miglioramento della riforma, quando diverrà operativa sul territorio.