Farindola - A cinque anni dalla valanga che a gennaio del 2017 uccise 29 persone, i resti dell'hotel Rigopiano di Farindola tornano meta di turismo del disastro. I militari hanno così accertato che i due, dopo essersi introdotti nell'area, tuttora sotto sequestro e provvista di un circuito di videosorveglianza, avevano rovistato tra gli oggetti presenti nella sala biliardo asportando giochi da tavolo per poi scattarsi delle foto per immortalare il momento. I due - lui 22 anni di Arsita, lei 23enne della provincia di Potenza - sono quindi stati arrestati per furto aggravato in concorso, oltre ad essere denunciati per violazione di sigilli. Dopo una notte trascorsa nelle camere di sicurezza della Compagnia Carabinieri di Penne, stamani sono stati trasferiti al Tribunale di Pescara per sostenere l'udienza di convalida con rito direttissimo. Convalidato l'arresto, la coppia è stata rimessa in libertà.
"Il Comitato vittime di Rigopiano ringrazia i Carabinieri Forestali della Stazione Parco di Farindola in collaborazione con la Stazione Parco di Castelli e i colleghi della Stazione di Farindola e Penne, che da più di 5 anni controllano la zona ancora posta sotto sequestro, per aver individuato e tratto in arresto la giovane coppia per essersi introdotta all'interno del sito dell'hotel di Rigopiano e che aveva sottratto alcuni giochi da tavolo che si trovavano ancora all'interno dello stesso". Così, in una nota, i familiari delle 29 vittime della tragedia dell'Hotel Rigopiano. "Nonostante siano passati più di 5 anni, - affermano - tutto il territorio viene ancora controllato giornalmente, a consolidare appunto, l'importanza che ha per noi tutta l'area. La situazione creatasi dispiace moltissimo al Comitato, siamo rammaricati per il ripetersi di questi brutti eventi e rattristati nonostante i nostri numerosi appelli, anche perché trattasi di ragazzi, ma allo stesso tempo bisogna ricordare che in quel sito sono venute a mancare 29 persone. Il rispetto per lo stesso e soprattutto per i 29 Angeli, dovrebbe dissuadere i passanti e tutti coloro che si recano in quei posti per passare una giornata con le proprie famiglie, a profanare l'area che per noi è sacra. Abbiamo sempre invitato tutti quelli che vogliono ricordare le 29 vittime con una preghiera, oppure omaggiarle con un fiore, a recarsi davanti l'obelisco dell'hotel, ma simili atteggiamenti devono essere condannati".