Morro d’Oro - Non ce l’ha fatta il piccolo di 9 mesi investito il 25 marzo scorso con la nonna a Pagliare di Morro d’Oro. Il terribile investimento è accaduto sulla Statale 150. Il bimbo di 9 mesi, Damiano Merlitti, era rimasto gravemente ferito. Un’auto condotta da un anziano di 89 anni di Roseto degli Abruzzi alla guida di una Jeep Renegade ha travolto nonna e nipote. Il passeggino è rimasto schiacciato contro un palo della luce, il corpicino è stato sbalzato fuori. Trasportato in ospedale attraverso l'elisoccorso, il piccolo aveva subito un arresto cardiaco e riportato gravi traumi. Nel pomeriggio dell’incidente è stato trasferito all'ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma dove oggi il suo cuore ha smesso di battere. Troppo gravi i traumi cerebrali riportati dal piccolo. Dopo un intervento chirurgico i medici non hanno potuto fare altro. La nonna di 62 anni è tutt'ora ricoverata all'ospedale Mazzini di Teramo. Il pensionato è indagato ora di omicidio stradale. Per il giorno del funerale, il sindaco di Morro d'Oro, Romina Sulpizii, ha dichiarato il lutto cittadino.
Dalla pagine Facebook, "il Sindaco, l'Amministrazione Comunale, il Consiglio Comunale e la cittadinanza intera esprimono profondo cordoglio e sentimenti di vicinanza alla famiglia Merlitti, per la grave, incredibile e assurda perdita del piccolo.
Con profondo dolore e incredulità per la notizia della prematura scomparsa, si porgono le più sentite condoglianze ai familiari e ai parenti più cari".
Così il sindaco di Roseto degli Abruzzi, Mario Nugnes: "Ho letto un po’ di tempo fa di come la nostra lingua, per certi versi così capace di esprimere emozione e commozione, manchi di un’espressione che in italiano possa identificare quei genitori che sperimentano una delle esperienze più dolorose e laceranti, ovvero la perdita di un figlio.
Io stesso quando questa mattina ho appreso la notizia che il piccolo Damiano di appena 9 mesi non ce l’aveva fatta a sopravvivere al terribile investimento mentre era nel passeggino con la nonna, sono rimasto attonito.
Senza parole.
L’unica risposta che sto cercando da qualche ora a darmi è che forse dovremmo imparare ad “accettare la reciprocità del lutto”.
Ma non so se sarà sufficiente ad alleviare l’indicibile pena della famiglia di Damiano e di tutti noi.
Sono affranto, ed è la sola cosa che riesco a dire".