Teramo - Sono trascorsi esattamente 7 giorni dall’ultima traccia di Giorgio Lanciotti, il 35enne roteano disperso sul Gran Sasso. Erano le 15, sabato scorso quando, su Instangram, è comparso un suo video che lo ritraeva sui monti durante un’escursione in solitaria. Una settimana, 7 lunghi giorni, 168 ore. Ma di Giorgio nessuna traccia nonostante le continue ricerche attraverso elicotteri, droni, unità cinofile, uomini del soccorso alpino a piedi, vigili del fuoco, guardia di finanza, carabinieri che hanno battuto la zona percorsa dal giovane. Ma nulla. Le ricerche, anche se ostacolate dal forte vento non si fermano ed anche questa mattina sono ripartite. Si continua a cercare soprattutto nelle zone circostanti la vetta orientale del Corno Grande a oltre 2.900 metri di altitudine. Ricerche, estese anche in luoghi distanti dal presunto punto di scomparsa. Ieri, a Roseto, si è tenuta, nella chiesa del Sacro Cuore, una veglia di preghiera. Un modo, per parenti ed amici, di essere più vicini ai familiari del giovane che stanno vivendo giorni di dolore e di infinita apprensione. La veglia è stata un momento di sostegno alla famiglia ma anche motivo di ringraziamento ai soccorritori da giorni strenuamente impegnati nelle ricerche, seppure senza esito.