Teramo . Questa mattina ci è giunta la notizia dell’evasione di un detenuto dal carcere di Castrogno. Al riguardo si può dire tutto ed il contrario di tutto ma la realtà è che noi addetti ai lavori ci aspettavamo un epilogo del genere, dopotutto quando metti insieme nella stessa struttura un surplus di detenuti, a Castrogno contiamo dai 150 ai 200 detenuti in più, ed una carenza organica di oltre 60 poliziotti penitenziari, è fin troppo facile prevedere il risultato.
La carenza di personale si ripercuote, a Teramo come in altri istituti, sul corretto svolgimento del servizio, il dover garantire la copertura di più posti di servizio, il ricorso spasmodico allo straordinario, la mancanza del giusto periodo di riposo tra un turno e l’altro portano inevitabilmente a scegliere quali servizi garantire a scapito di altri e, con ogni probabilità, a Teramo la scelta obbligata è stata quella di ridurre i controlli di sicurezza esterni.
Il muro di cinta sembrerebbe essere temporaneamente chiuso per lavori di ripristino, mancano gli agenti per la sorveglianza e sovente assistiamo all’impossibilità oggettiva e numerica di effettuare i giusti controlli all’interno del carcere, tutto ciò ha creato le condizioni ideali per mettere in pratica un piano del genere.
Già perché se è vero che il detenuto, avvalendosi di un filo d'angelo, avrebbe tagliato le sbarre della finestra della propria cella posta al terzo piano dell'edificio per poi calarsi mediante una corda e darsi alla fuga è altrettanto vero che si sono dovute verificare diverse condizioni concomitanti e per di più deve necessariamente esserci stato un intervento esterno.
Non è più rinviabile un intervento della politica che attesti l’emergenza penitenziaria in atto e servono adesso più che mai atti tangibili, concreti ed immediati.
A livello regionale mancano quasi 400 agenti e possiamo contare su una presenza di poliziotti che si avvicina a alle 1000 unità su un totale di detenuti che supera le 2000 presenze e, va chiarito, non tutti gli agenti possono occuparsi direttamente di detenuti dovendo garantire nel contempo tutte le mansioni indispensabili al funzionamento del carcere.
Proprio oggi il nostro Segretario Generale, Gennarino De Fazio ha dichiarato:
''Serve immediatamente un decreto carceri che, con procedure accelerate, consenta urgentissime assunzioni straordinarie nel Corpo di polizia penitenziaria, mancante di 18mila unità, la dotazione di adeguati equipaggiamenti e tecnologie e il deflazionamento della densità detentiva, nonché, parallelamente, un legge delega
Personal –3389389226--
per riforme complessive e strutturali del sistema d'esecuzione penale, particolarmente quello inframurario, che reingegnerizzino il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria e riorganizzino il Corpo di polizia penitenziaria”
Il carcere di Teramo –conclude il Segretario Generale Regionale Di Giovanni– ha bisogno di interventi straordinari tesi a ripristinare i corretti equilibri lavorativi, non si può pretendere di mandare avanti il sistema carcere senza lavoratori; non si può pensare di far funzionare un carcere senza Poliziotti Penitenziari; non si può credere che un carcere dove i poliziotti sono costretti a turni di 10/12 ore sia efficiente come se l'organico fosse al completo; non si può davvero sperare che lo straordinario risolva i problemi del carcere.
La UILPA Polizia Penitenziaria denuncia da tempo questa disfunzione senza purtroppo aver ottenuto la giusta attenzione, poi non ci si può meravigliare poi se gli eventi di questo tipo e quelli di aggressione al personale aumentano in maniera esponenziale.
Il Segretario Generale Regionale UILPA Polizia Penitenziaria Abruzzo Ruggero Di Giovanni