Teramo - L'attività investigativa del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Teramo è partita nel 2022 a seguito di una visita ispettiva nei confronti di una ditta metalmeccanica. In quel frangente venivano acquisiti degli attestati in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e certificati medici di idoneità alle mansioni di alcuni lavoratori che, da un primo esame, sembravano artefatti. Le investigazioni inizialmente ristrette ad un singolo caso avrebbero permesso di constatare un modus criminale seriale e non meramente episodico consolidato nel tempo che avrebbe permesso ai singoli datori di lavoro impegnati nelle attività di edilizia, metalmeccanica, ristorazione e bar di rivolgersi, in caso di ispezione in materia di lavoro e sicurezza, alla società formatrice che avrebbe realizzato la documentazione necessaria in modo da far ottenere gli imprenditori che ne facevano richiesta le revoche dei provvedimenti amministrativi di sospensione dell'attività imprenditoriale e la conseguente mancata irrogazione di ammende con le quali altrimenti sarebbero stati sanzionati. Le successive attività avrebbero permesso di acquisire elementi probatori circa la presunta attività delittuosa posta in essere da un soggetto titolare della società di servizi alle imprese a cui le ditte ispezionate si sarebbero rivolte presumibilmente per ottenere gli attestati di formazione in materia di sicurezza antecedenti la data del controllo ispettivo. A conclusione di questa attività investigativa è stato denunciato in stato di libertà un imprenditore esercente attività di prestazione alle imprese di servizi e consulenza sulla sicurezza nei luoghi di lavoro in concorso morale e materiale con 10 datori di lavoro di altre aziende, tutti della provincia di Teramo i quali si sarebbero rivolti al progetto soggetto per ottenere gli attestati e le certificazioni presumibilmente false successivamente utilizzate per ottenere la revoca dei provvedimenti di sospensione dell'attività imprenditoriale e quindi la mancata irrogazione di ammende. La perquisizione svolta nella sede operativa della società esercente attività di prestazione servizi alle imprese in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro, estesa sia nei locali che agli apparati informatici, avrebbe permesso di estrapolare copia forense dai PC al cui interno sarebbero stati rinvenuti i file relativi agli attestati e le certificazioni mediche presumibilmente artefatte.