Teramo - Il 10 marzo si celebrerà la Giornata mondiale del rene e la Asl di Teramo, per l’occasione torna, dopo un periodo di sospensione di due anni correlato alla pandemia, a organizzare nuove attività di prevenzione e informazione. In questo giorno l’ambulatorio di nefrologia dell’ospedale di Teramo (primo piano, secondo lotto) resterà aperto dalle ore 10 alle 17 per accogliere chiunque voglia partecipare. Verrà valutata la presenza di fattori di rischio per lo sviluppo di malattie renali, verrà spiegata l’importanza della prevenzione, fornite le informazioni su come scoprire precocemente la presenza di una malattia renale ed alcune buone regole per difendere i reni. Non occorre prenotarsi.
“L’insufficienza renale cronica rappresenta un problema di salute pubblica di prima grandezza ancora oggi purtroppo poco conosciuto dalla popolazione generale”, commenta il direttore generale della Asl Maurizio Di Giosia, “in Italia l’incidenza della malattia renale cronica è in costante e progressivo aumento con una prevalenza media del 7% nella popolazione di età tra i 35 e 79 anni. Nella provincia di Teramo si stima che i soggetti in età adulta con insufficienza renale cronica siano oltre 20.000 e quelli attualmente sottoposti a trattamento dialitico 201. Siamo consapevoli che l’incidenza di questa malattia è in costante e progressivo aumento: non a caso per la terapia sostitutiva la Asl di Teramo è stata sempre l’azienda leader in Abruzzo per i programmi di terapia dialitica eseguita a domicilio con una penetranza del 25.8% rispetto alla media regionale del 17%”.
La direzione strategica negli ultimi anni ha creduto e sostenuto la politica della domiciliarizzazione dei trattamenti dialitici: nel marzo 2019 è stato istituito al Mazzini il nuovo servizio di dialisi peritoneale domiciliare video-assistita, tra i primi programmi in Italia. La metodica, premiata a fine 2019 quale miglior progetto all’evento “About Pharma Digital Awards” sulla sanità digitale di Milano, permette sfruttando la telematica, di soddisfare le esigenze del paziente evitandogli continui accessi in ospedale, senza però ridurre l’intensità dell’assistenza sanitaria. I vantaggi sono molteplici e vanno da una maggiore personalizzazione della terapia, a un miglioramento della qualità di vita del paziente, ad un contenimento dei costi fino al superamento delle difficoltà legate all’orografia del territorio della Asl di Teramo.
“Più recentemente, a luglio del 2021”, aggiunge Luigi Amoroso, direttore dell’Uoc di Nefrologia e Dialisi, “la nostra unità operativa ha attivato il programma di emodialisi domiciliare assistita con personale infermieristico dedicato. Ciò rappresenta una novità assoluta nel trattamento del paziente nefropatico che vede la Asl di Teramo prima in Abruzzo e tra le prime in Italia a dotarsi di un servizio innovativo che va nella direzione della deospedalizzazione dei pazienti che necessitano di terapia dialitica. Attualmente quattro pazienti sono inseriti in tale programma”.
“In provincia di Teramo, come ribadito dalla Asl, i soggetti in età adulta con insufficienza renale cronica sono oltre 20.000 e quelli attualmente sottoposti a trattamento dialitico sono circa 201. La prevenzione costituisce dunque un’attività fondamentale e un plauso va all’importante iniziativa dell’Azienda sanitaria e del reparto di Nefrologia e Dialisi dell’ospedale di Teramo che, in occasione della Giornata mondiale del rene, in programma il 10 marzo, svolgeranno dalle 10 alle 17 un’attività di screening, gratuito e senza appuntamento, a cui chiunque potrà partecipare. Noi da parte nostra invitiamo tutti gli interessati ad aderire”. È quanto dichiara Eleonora Corona, delegata per Teramo dell’ANED (Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto), Onlus che si impegna da oltre quarant’anni a far conoscere la patologia dell’IRC (Insufficienza renale cronica) e a promuovere la prevenzione e la cura attraverso campagne di informazione, convegni a livello regionale e nazionale.
“L’insufficienza renale cronica – prosegue Eleonora Corona - è una malattia con una crescita drammatica e, alla luce delle recenti esperienze, oggi sappiamo che il Covid 19 può lasciare il segno anche sui reni e mettere a repentaglio la vita di pazienti che hanno contratto il virus. Per questo la diagnosi precoce, la prevenzione e il ritardo della progressione sono fondamentali. Lo screening può aiutare gli operatori sanitari a individuare in pochi passi un’eventuale nefropatia e concertare con il paziente eventuali cambiamenti nello stile di vita”.