Teramo - Preservare le fontane storiche della città, salvaguardare l’essenziale bene dell’acqua e trasmettere alle nuove generazioni il valore dell’igiene pubblica e il decoro urbano che da essa deriva. In queste parole, declinate nel corso del convegno svoltosi venerdì 18 Marzo nella Sala Polifunzionale della Provincia di Teramo, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, si riassumono l’impegno del Rotary Club Teramo Est che ha organizzato, in collaborazione con la delegazione FAI di Teramo, Italia Nostra, WWF e il Club Alpino Italiano, l’incontro aperto al pubblico volto alla sensibilizzazione verso un tema di grande attualità. Dopo il saluto da parte del Presidente del Rotary Club Teramo Est, l’avvocato Domenico Giordano, che ha illustrato le numerose attività sul territorio del sodalizio rotariano, spiegando la necessità di una maggiore consapevolezza da parte di tutti sul valore insostituibile dell’acqua e sulla necessità di una sempre maggiore attenzione alle fontane che costituiscono anche una straordinaria bellezza architettonica per la città, hanno preso la parola il Prof. Luigi Ponziani, il Prof. Roberto Rotella, l’avvocato Gianfranco Cocciolito, il Dottoressa Ida Quintiliani e il rappresentante dell’Ersi, Mario Tulini che ha speso pubblicamente parole di ringraziamento verso il Rotary che nel periodo apicale della pandemia ha donato strumenti sanitari agli ospiti della Casa di Cura di Civitella del Tronto. Durante gli interventi degli autorevoli relatori, sono state mostrate sullo schermo le immagini scattate da Franco Giuliani, le quali hanno contribuito a ripercorrere la valenza storica delle fonti che nel tempo hanno consentito agli abitanti della città di poter fruire dell’acqua, oltre ad altri scatti in bianco e nero molto suggestivi che hanno fatto da cornice al convegno. In rappresentanza dell’amministrazione comunale è intervenuta l’assessora Martina Maranella la quale nel complimentarsi per l’iniziativa ha ricordato il ruolo fondamentale- a proposito di salute pubblica- dell’acqua nel periodo pandemico, grazie alla quale “ abbiano avuto la possibilità di igienizzarci anche con maggior frequenza al fine di evitare la diffusione virale “.