Teramo - Il Tribunale è alla paralisi. Su quattro giudici togati assegnati al penale ben due saranno trasferiti su loro richiesta e non saranno rimpiazzati prima di un paio d'anni. Ne deriva che due soli giudici dovranno fronteggiare l' intero carico di tutta la provincia con l'impossibilità di formare i Collegi penali e le Corti d'Assise. Così la Camera Penale di Teramo G. Lettieri che spiega: “È un problema che riguarda tutti i cittadini non solo gli avvocati. “Aiutatateci a combattere questa battaglia per evitare la paralisi della giustizia a Teramo e la conseguente soppressione con la scusa del non funzionamento”.
"Non ci fermeremo qui - proseguono gli avvocati - vogliamo avere una interlocuzione col Ministro Cartabia ed indire un evento che coinvolga tutti i sindaci della provincia di Teramo, le associazioni di categoria i sindacati, i partiti ed i cittadini.. Ribadiamo. Pescara che ha meno carico di Teramo ha quasi il doppio dei magistrati e del personale. Chiediamoci perché".
Questo dunque il grido d’allarme degli avvocati teramani a cui va l’appoggio del sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto. Il sindaco, nell’annunciare la volontà di farsi promotore di un incontro presso il tribunale con tutti i livelli istituzionali, chiama la politica teramana a un’azione condivisa. “Il tribunale di Teramo è un presidio di giustizia che oltre a rappresentare un riferimento per la comunità – conclude – rappresenta un’unicità nel territorio regionale anche per la possibilità di un dialogo costante e fattivo con la facoltà di Giurisprudenza e vive problematiche diverse da quelle delle altre realtà. Un presidio che va preservato, in una battaglia che deve necessariamente coinvolgere tutta la provincia. Per questo invito tutti ad uscire dalle logiche partitiche e a portare avanti una battaglia istituzionale, affrontando la questione secondo la logica del doppio binario: da un lato bisogna spingere per risolvere definitivamente la cronica carenza di organico che affligge gli uffici giudiziari teramani, dall’altro bisogna pretendere una risposta immediata alla richiesta di sostituzione dei due giudici che sono andati via e che hanno lasciato un vuoto che rischia di creare un’impasse con ripercussioni negative. Certo è che nessuno può chiamarsi fuori dalla difesa del nostro tribunale, che passa anche per la creazione di sinergie virtuose con la facoltà di Giurisprudenza, punto di riferimento del polo umanistico d’eccellenza del nostro ateneo”.