Giulianova - L’ Amministrazione comunale fa chiarezza sulle concessioni cimiteriali e sulla prassi applicata dagli uffici in materia di estumulazioni e riesumazioni. Nello specifico, si fa riferimento al caso, denunciato sul web e riportato da un articolo pubblicato oggi dall’edizione abruzzese del quotidiano “Il Messaggero”, in cui alcuni cittadini criticano l’operato del Comune per aver riesumato la salma di un congiunto, sepolto a terra nel cimitero di via Gramsci, senza averne dato informazione ai familiari.
Gli uffici cimiteriali dell’ente puntualizzano che, per legge, il ricorso all’inumazione, esente dal canone concessorio, prevede la permanenza della salma per un minimo di dieci anni. Nel caso in questione, la riesumazione è avvenuta dopo 39 anni dalla sepoltura. Come stabilito dalla normativa, era stato regolarmente affisso all’ingresso del cimitero l’elenco delle salme da riesumare in quanto inumate da oltre dieci anni. L’avviso relativo al caso denunciato era stato collocato nel gennaio 2021. Le date di riesumazione, va detto, sono indicative, in modo da permettere ai congiunti di provvedere, qualora lo ritengano opportuno, di fornire indicazioni sulla successiva collocazione delle spoglie.
“Le notizie fuorvianti apparse sulla stampa – rende noto l’ Amministrazione Comunale – offendono e indignano. A fare le spese della cattiva informazione, ancora una volta, sono i dipendenti dei nostri uffici ed i cittadini stessi, colpiti peraltro in un ambito di estrema delicatezza. Il personale di questo municipio lavora ogni giorno per la tutela dei diritti della comunità, applicando puntualmente le leggi, nello sforzo costante di migliorare i servizi. In ambito cimiteriale, poi, l’impegno è massimo: l’ufficio preposto non solo è cortese e disponibile, ma anche attento e rigoroso. Comprendiamo il coinvolgimento emotivo degli utenti, ma siamo stanchi di chi, pur di fare notizia, calpesta il lavoro dei dipendenti e dell’ Amministrazione. Siamo stanchi di chi batte la grancassa senza premurarsi di verificare la credibilità di certe affermazioni pescate nel web. Ci riserviamo, a difesa della dignità della macchina amministrativa, di ricorrere alle vie legali qualora si perseveri nella diffusione di notizie distanti anni luce dalla realtà dei fatti.”