Teramo - Anche nel 2024, per il settimo anno, è tornata la proposta culturale del Forum Internazionale del Gran Sasso. Il Campus Universitario di Teramo ha ospitato per tre giorni ventisei sessioni di lavoro su ogni ambito del sapere, coinvolgendo circa quattrocento relatori e milleduecento iscritti ai diversi panel.
Giovedì 26 settembre la cerimonia inaugurale con gli interventi del Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione dei Popoli, Sua Eccellenza Monsignor Rino Fisichella – «la Chiesa non potrà mai essere nemica della scienza» le sue parole di fronte all’assemblea – e i saluti, tramite un video messaggio, del Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, secondo cui «la ricerca scientifica ha una dimensione nuova: fare le cose insieme».
Al termine della cerimonia è stata aperta al pubblico la mostra “Il cielo è di tutti: Allargare gli orizzonti” a cura dei ragazzi con disabilità del laboratorio di pittura della Piccola Opera Charitas.
Nella giornata di ieri, venerdì 27 settembre, sono stati protagonisti, come sempre, il mondo della cooperazione universitaria e internazionale, con la Sesta Conferenza di Partenariato Euro-Africano, e quello della ricerca, con la Notte Europea dei Ricercatori, in occasione della quale è stato presentato nella Sala delle Lauree del polo didattico “S. Spaventa” il volume “La Scienza per la Pace”, nato dall’omonimo meeting del 2023 e frutto anch’esso della collaborazione tra l’Ateneo teramano e la Diocesi aprutina. Presente anche il Vicepresidente della Pontificia Accademia delle Scienze Monsignor Dario Edoardo Viganò. L’appuntamento è stato preceduto da una Santa Messa dei Ricercatori celebrata dal nostro vescovo Monsignor Lorenzo Leuzzi nella Chiesa di San Gabriele dell’Addolorata in Colleparco di Teramo.
Oggi la cerimonia conclusiva moderata dal presidente emerito della Corte costituzionale, nonché presidente del comitato scientifico del Forum, Cesare Mirabelli, con gli interventi del Magnifico Rettore Dino Mastrocola e del Vescovo Lorenzo Leuzzi.
«Ancora una volta il Forum ci ha insegnato a procedere insieme, sia nel metodo che nei contenuti» ha commentato il Rettore Dino Mastrocola. «Le sessioni di lavoro e le sintesi finali ci hanno dimostrato che non si può procedere con la “monodisciplinarietà” e che è fondamentale l’approccio multidisciplinare. Così come è fondamentale, per far sì che la carità intellettuale possa promuovere lo sviluppo dei popoli, partire dal presupposto della ricerca della pace. Una pace intesa non come risposta alla guerra – conclude il Rettore – ma come approccio culturale volto a contrastare ogni idea di conflitto».
Per il Vescovo Lorenzo Leuzzi «il VII Forum internazionale del Gran Sasso è un grande segno di speranza: un profetico inizio del cammino giubilare. Il tema della carità intellettuale ha coinvolto non solo le discipline e ambiti di ricerca, ma il vissuto esistenziale di chi per vocazione e per missione è impegnato nella ricerca e nella didattica. Il cambiamento d’epoca non può essere compreso e servito senza quella forma specifica di carità che è quella intellettuale. È la risposta alla preoccupazione di papa Paolo VI: “il mondo soffre per la mancanza di pensiero”. Dal Forum al territorio: è urgente una nuova presenza culturale nelle comunità locali per aiutare i giovani ad essere protagonisti del proprio tempo. Non può esserci sviluppo dei popoli senza la carità intellettuale. La cooperazione internazionale deve essere sempre più animata dalla cooperazione universitaria. È il messaggio del VI conferenza del partenariato euro-africano.
E a proposito di cooperazione internazionale, in particolare con il continente africano, all’assemblea odierna è giunta anche una lettera da parte del Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani. «Ringrazio il Vescovo di Teramo-Atri, Mons. Leuzzi, e il Rettore dell’Università di Teramo, Prof. Mastrocola, per il cortese invito a questa importante occasione di incontro e riflessione su un tema cruciale nell’azione del Governo e rivolgo un saluto cordiale a tutti i presenti» si legge nel messaggio. «La nostra deve essere un’azione di sistema, nel quadro di una strategia complessiva per l’Africa dove partenariati politici, cooperazione allo sviluppo e collaborazione economica vedano il contributo di tutto il Sistema Italia». Settore pubblico, società civile, religiosi, imprese, università e mondo della ricerca sono le tessere del grande mosaico della nostra politica estera e del rilancio del nostro partenariato con l’Africa».