Con il cerino in mano. "Rimanere col cerino in mano" significa sostanzialmente rimanere "fregato", avere la peggio in una certa situazione. Risale alla prima guerra mondiale quando in trincea i soldati per accendersi la sigaretta si passavano di mano in mano un cerino. E, fermo restando apprezzabile il carattere dell'uomo, non si può non affermare che nella scomparsa del Teramo calcio, il sindaco della città distesa fra due fiumi sia rimasto con il cerino in mano. Sebbene dotato di uno staff che in alcuni momenti aveva più addetti di quanti ne giravano all'ufficio anagrafe, il sindaco nella storiaccia calcistica è rimasto intrappolato, probabilmente dalla circostanza di vedere sistemata una situazione che da troppo tempo bisognava risolvere. Cessione prima, poi passaggio di quote con grande festa nei saloni sacri dove vengono tenute le sedute del consiglio comunale. E via con l'apparato comunicativo che ha messo in rete tutto quanto si poteva mettere. Un giorno memorabile quasi come il giorno della inaugurazione dello stadio con il sindaco Chiodi che fece tagliare il nastro ai fratelli Paoloni. Possibile che lo staff non abbia avuto l'idea di andare a vedere in rete chi fossero i due fratelli? Possibile che la rete dava tutte le informazioni sul caso e il sindaco procedeva tranquillamente alla consegna di medaglie, targhe e magliette calcistiche? Possibile che non poteva non sapere? Ore dopo il blitz delle fiamme gialle fece scoppiare il pallone biancorosso. Ed il sindaco è rimasto con il cerino in mano. Un conto è stare all'opposizione dove basta dire sempre no e si va avanti, un conto è stare al comando di una città nella quale contro il sindaco hanno preso posizione tutti. Ricordate che disse Ennio Pirocchi? Stroncò il"trasformismo politico" di Gianguido D'Alberto: era il 3 Febbraio 2020. Poi l'aumento degli assessori lui che dall'opposizione aveva fortemente criticato quando la stessa operazione era stata voluta dal senologo Brucchi? Rimpasti alcuni effettuati, altri minacciati, rimozione dalla poltrona di vice sindaco della Marroni, insomma non tutto è andato per il verso giusto da parte di un sindaco che però continua a mettere da parte legna e legnini per il rinnovo del mandato. Certamente la scomparsa del calcio potrebbe pesare sulla sua rielezione. Ma si sa che l'urna spesso non conferma le volontà popolari. Ma andiamo avanti. Sapete che con il cerino in mano il sindaco si è dato da fare per creare una nuova società che di fatto esiste. Ma il nuovo Teramo in quale categoria giocherà se il consiglio di stato ha rigettato anche l'ipotesi legata alla serie D? Il sindaco ha detto che " Ci siamo fatti trovare pronti in previsione, abbiamo anticipato i tempi per essere adesso pronti ad affrontare un nuovo capitolo. Ora il comune parlerà con la Federazione che diventa importante e fondamentale nel rispetto dei ruoli e nell'ottica del voltare pagina rispetto al passato». La Federazione smentirà il consiglio di stato inserendo il nuovo Teramo in serie D? Oppure al Teramo toccherà ripartire da una categoria più bassa? E se fosse la Promozione? Ed ecco che la lunga estate calda del calcio teramano prosegue e non poteva essere diversamente dopo tutto quanto è accaduto. Nel buio calcistico del momento per fortuna c'è un amministratore (della cui trasparenza non c'è dubbio) ma che resta con il cerino in mano. Vi pare poco?
Il cronista matusa