Teramo - L’arte e, più in generale, la cultura teramana perdono un protagonista. La scomparsa di Romolo Bosi, priva la nostra città di un interprete di primissimo piano, che ha saputo coniugare una straordinaria sensibilità umana con l’unicità di uno sguardo artistico libero e con una impetuosa passione civile.
Compiangere Romolo, al quale mi univa un rapporto di autentica stima e vicinanza, non è soltanto la manifestazione pubblica di un dispiacere profondo ma diventa un autentico attestato di riconoscenza, personale e collettiva.
Con la sua incomparabile passione per l’arte, l’eccezionale sensibilità per la vita politica cittadina, la delicatezza delle relazioni personali, Romolo mai ha fatto venir meno la sua spinta propulsiva di idee e contributi per la crescita della città e per l'affermazione dei principi fondamentali della giustizia sociale. Teramo perde uno dei più autorevoli protagonisti degli ultimi decenni. Una figura che rimarrà nella storia culturale ed artistica, con la sua attività, il suo pensiero e la passione prodigata nel mondo della scuola. Non dimentico, inoltre, il prezioso contributo da lui offerto negli anni Novanta, quando arricchì la proposta del Museo Civico di Teramo con la realizzazione di laboratori di didattica museale.
Ai figli Dimitri e Vassili invio i sentimenti della più accorata vicinanza, manifestandoli non solo come espressione personale ma interpretando in ciò il sentire della città tutta e cogliendo l’occasione per ricordare la signora Elvira Scorranese, consorte di Romolo, scomparsa alcuni anni fa.
Gianguido D’Alberto