Dopo Covisoc, Federazione Italiana Gioco calcio anche il Coni conferma il Teramo all'inferno. Terzo stop per il povero diavolo. Infatti la sessione di udienze della Sezione sulle controversie in tema di ammissione ed esclusione dalle competizioni professionistiche ha emesso il suo giudizio che, come era nelle previsioni, è stato negativo. Terza bocciatura. Ha scritto Luigi Mascheroni che "Bocciature. Se ne conoscono di «sacrosante», «eccellenti» e «solenni». Fanno sempre più rumore delle promozioni". Insomma il Teramo scompare dal palcoscenico della serie C. Crediamo ora sia inutile andare dinanzi ai giudici del Tar, si perderebbe solo del tempo, per cui bisogna che qualcuno faccia scattare il piano B. Se esiste questa volontà. Per poter avere la possibilità di iscrizione alla serie D con una società nuova, rivoltata, insomma, come un calzino. Ripartirebbe senza avere sul collo un mare di debiti particolare di non poco conto. Visto che proprio la situazione debitoria è stata la classica palla al piede che ha portato il Teramo fuori dalla serie C. Ottenuta l'iscrizione alla serie D il Teramo dovrà allestire sia lo staff tecnico che la squadra e successivamente prendere nota in quale raggruppamento verrà inserito. Ma non c'è tempo da perdere. Senza poi addentrarci nell'uso dello stadio Bonolis. La presunta nuova società accetterà di disputare le gare allo stadio? Oppure opterà per uno impianto diverso- Castelnuovo-? Sono tanti gli interrogativi e sono tante le recriminazioni per chi doveva fare e non ha fatto, per chi avrebbe dovuto provvedere e non ha provveduto in un palcoscenico di maschere senza volto. Ora cala il sipario sulla serie C. Cala il sipario nel modo più doloroso, ma già dopo il primo stop da parte della Covisoc s'era capito che l'aria avrebbe portato solo burrasca, tanta burrasca. E in questa burrasca la navicella del povero diavolo ha fatto naufragio. "Siamo tutti sulla stessa barca, destinati al medesimo naufragio, e non ci sarà alcun sopravvissuto. Philippe Bouvard".
Il cronista matusa