Ripartire. Ricominciare. Mi piace quello che ha scritto Joseè Saramago:"Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre!" Ma anche Eugenio Finardi quando cantava "vienimi a cercare, voglio un pianeta su cui ricominciare". E vero non c'è stata la folla oceanica all'Acquaviva per la ripartenza dalla Promozione del Teramo, ma sotto le cenere la brace brucia ancora. Qualcuno è passato facendo finta di andare a raggiungere la Teramo- Mare, qualche altro ha fatto finta di andare in piscina. Ma la curiosità è tanta e non poteva essere diversamente. Ripartire e ricominciare. Il calcio della città distesa fra due fiumi tante volte è ripartito e tante volte ha deciso di ricominciare. Ma è stata sempre una bella emozione. Le dichiarazioni di circostanza lasceranno il tempo che hanno trovato. Quelli che hanno deciso di vedere da vicino il nuovo Teramo erano pochi, ma c'erano gli storici tifosi. Quelli che superano rancori, incertezze, ricorsi (tutti persi quelli inoltrati fino ad oggi), processi e ne vedremo delle belle, prove da carico. Gli storici hanno deciso di stare sul prato dell'Acquaviva e sotto il sole non di Riccione ma di Teramo. Squadra sudata, squadra da completare. Ma bisognava ricominciare. Ma bisognava ripartire. E' stato fatto. Buona la prima. "Non serve strappare le pagine della vita, basta saper voltar pagina e ricominciare. Jim Morrison".
Il cronista matusa