Teramo - I militari del del Comando di Foggia e i nuclei Cinofili di Bologna e Chieti, a conclusione di un'articolata attività d'indagine, svolta con il supporto di attività tecniche tra gennaio e maggio 2023, finalizzata a contrastare furti di mezzi pesanti e mezzi d'opera, consumati sulla locale costa adriatica, in particolare, in Mosciano S. Angelo (TE), hanno dato esecuzione a 4 ordinanze di custodia cautelare, emesse dal GIP presso Tribunale di Teramo, su richiesta della Procura della Repubblica di Teramo. I quattro pregiudicati, con evidenti collegamenti con la malavita organizzata pugliese, i quali nel periodo monitorato dalle indagini ponevano in essere una compulsiva attività delittuosa consistente nel furto di mezzi d'opera ed attrezzature di cantiere di valore rilevante con la collaborazione di "trasfertisti" che li trasportavano nella Provincia di Foggia per le successive attività di modifica dei contrassegni identificativi e rivendita.
Durante le fasi delle indagini, come riscontro, sono stati recuperati e restituiti ai legittimi proprietari 9 mezzi pesanti e d'opera.
A Tortoreto sono stati arrestati in flagranza due soggetti (di cui uno, fra gli odierni indagati).
L'operazione, che è stata convenzionalmente denominata "Poker d'Assi" (in quanto, spesso, gli odierni indagati commissionavano i furti facendo riferimento alle caratteristiche tecniche dei mezzi e, spesso, i più richiesti, da destinare al successivo mercato della ricettazione, erano proprio i mezzi con quattro assi,
ma se ne
asportavano anche con tre assi o due assi), ha permesso di smantellare un dispositivo criminale, molto rodato, in cui ogni indagato aveva il suo specifico compito. Infatti, due degli arrestati giravano per cantieri e depositi locali, ove individuavano i mezzi da rubare, quindi con l'ausilio di soggetti, che per lo specifico obiettivo, provenivano da Foggia, si precedeva ai furti, conducendo successivamente la refurtiva nella provincia pugliese, ove i mezzi venivano in parte ripunzonati e rimessi in vendita, altri smontati e venduti quali pezzi di ricambio.
Dei quattro arrestati: due della provincia di Teramo e uno di Foggia sono stati condotti in carcere, il quarto, residente anch'egli in provincia di Teramo, è stato sottoposto agli arresti domiciliari