Pescara - Per proteggere gli oltre 400mila ettari di foreste abruzzesi, arriva il decalogo salva boschi di Coldiretti, che interviene di fronte al moltiplicarsi degli incendi favoriti, anche in Abruzzo, dal mix esplosivo di caldo e siccità al quale si somma spesso l’azione dolosa dell’uomo o l’incuria.
“Se certamente il divampare delle fiamme è favorito dal clima anomalo con alte temperature e siccità, a preoccupare – sottolinea la Coldiretti Abruzzo – è la disattenzione e l’azione dei piromani con il 60% degli incendi che, a livello nazionale, si stima sia causato volontariamente. Le alte temperature e l'assenza di precipitazioni hanno inaridito i terreni favorendo l'innesco degli incendi nelle campagne e nei boschi spesso abbandonati a causa della chiusura delle aziende agricole che non possono più svolgere una funzione di controllo e monitoraggio per intervenire tempestivamente. E’ dunque importante l’azione di prevenzione poiché nelle aree bruciate dagli incendi – continua la Coldiretti – saranno impedite tutte le attività umane tradizionali e la scoperta del territorio da parte di appassionati ma viene anche a mancare un importante polmone verde. Ogni rogo – stima la Coldiretti – costa agli italiani oltre diecimila euro all’ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici delle aree devastate. Per ricostituire i boschi ridotti in cenere dal fuoco – precisa la Coldiretti - ci vorranno infatti fino a 15 anni con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo Ricordiamo che l’Abruzzo ha oltre 400mila ettari di foreste e che le aree naturali protette rappresentano circa il 30% del territorio regionale: un patrimonio inestimabile di tradixioi, bellezza e biodiversità spesso tuttavia colpito dagli incendi, a volte di origine dolosa o dovuti all’incuria, alla disattenzione o alla scarsa manutenzione della risorsa boschiva”.
Per Coldiretti a prima regola per non causare l’insorgenza di un incendio nel bosco è evitare di accendere fuochi non solo nelle aree boscate, ma anche in quelle coltivate o nelle vicinanze di esse, mentre nelle aree attrezzate, dove è consentito, occorre controllare costantemente la fiamma e verificare prima di andare via non solo che il fuoco sia spento, ma anche che le braci siano completamente fredde. Soprattutto nelle campagne – precisa la Coldiretti – non gettare mai mozziconi o fiammiferi accesi dall’automobile e nel momento in cui si è scelto il posto dove fermarsi verificare che la marmitta della vettura non sia a contatto con erba secca che potrebbe incendiarsi.
Inoltre – continua la Coldiretti – non abbandonare mai rifiuti o immondizie nelle zone boscate o in loro prossimità e in particolare, evitare la dispersione nell’ambiente di contenitori sotto pressione (bombolette di gas, deodoranti, vernici, ecc.) che con le elevate temperature potrebbero esplodere o incendiarsi facilmente. Nel caso in cui venga avvistato un incendio – consiglia la Coldiretti – non prendere iniziative autonome, ma occorre mantenersi sempre a favore di vento evitando di farsi accerchiare dalle fiamme per informare tempestivamente le autorità responsabili con i numeri di emergenza disponibili. Dal momento che – conclude la Coldiretti – un elevato numero degli incendi è opera di piromani o di criminali interessati alla distruzione dei boschi, occorre collaborare con le autorità responsabili per fermare comportamenti sospetti o dolosi favoriti dallo stato di abbandono dei boschi nazionali.