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L’assessore regionale alla Salute in visita all’ospedale di Sant’Omero. Verì: “E’ un presidio importante, la sua vocazione è bloccare la mobilità passiva”

Attualità  | 24 July 2024

Sant'Omero - L’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, ha visitato stamattina l’ospedale di Sant’Omero. A guidare la visita il direttore generale Maurizio Di Giosia, quello amministrativo Franco Santarelli, quello sanitario Maurizio Brucchi e il direttore medico di presidio Guido Angeli. Presenti anche il presidente della V commissione regionale Paolo Gatti e la consigliera regionale Marilena Rossi. 

L’assessore si è in particolare soffermata in Pronto soccorso e in Radiologia, oggetto di cospicui investimenti, per poi incontrare tutto il personale.

“Questo è un presidio importante”, ha detto l’assessore al personale, “perché deve rispondere al grande problema della mobilità passiva: questa deve essere la sua vocazione. Proseguite, come state già facendo, nel dare risposte alla domanda di prestazioni per cui c’è maggiore lista di attesa”. L’assessore si è complimentata per i risultati raggiunti, ad esempio dalla Chirurgia, che nel 2023 ha eseguito 180 colecisti e 300 ernie inguinali e con l’Ortopedia che ha impiantato 274 protesi nel 2023. Dati addirittura in aumento, secondo le proiezioni, nel 2024. Un esempio di recupero della mobilità passiva ma anche di incremento di quella attiva.

L’assessore Verì ha anche mostrato apprezzamento per l’impegno del personale: “Voi siete in prima linea, affrontate un momento critico alla soglia della riorganizzazione del sistema sanitario nazionale. Il ministero sta rispondendo infatti all’esigenza di cambiamento, quelli che sono gli indicatori presenti da anni non sono più sufficienti a rispondere alla continua riduzione di medici e alla necessità di avere  strutture all’avanguardia. Penso all’informatizzazione, alla digitalizzazione, alla robotica. Ministero che è molto attento, a iniziare dalla questione delle liste di attesa”. 

Di Giosia ha illustrato gli investimenti per le grandi apparecchiature, che ammontano a 2 milioni 252mila euro circa. “A fine giugno sono iniziati  i lavori per l’installazione della nuova  Tac a 128 strati  nel reparto di Radiologia, nel seminterrato. Il termine dei lavori è previsto a fine settembre. Il cronoprogramma prevede l’operatività della macchina dal 1°ottobre, compresa di collaudo e formazione del personale. Per evitare disagi e il prolungarsi delle liste di attesa abbiamo attivato una Tac mobile all’esterno dell’ospedale. Inoltre la Asl sta aggiudicando in questi giorni i lavori di adeguamento della sala Diagnostica 4 che, al posto del vecchio macchinario, ospiterà un moderno telecomandato. La consegna dei lavori è prevista per la prima settimana di agosto. E la conclusione è prevista a fine settembre. Più complessa è l’installazione della risonanza magnetica, acquistata, così come il telecomandato, con fondi Pnrr. I lavori inizieranno fra ottobre e novembre. Il macchinario andrà in un’area occupata adesso dalla lavanderia, deposito biancheria e sede del 118. Sarà necessario prima spostare questi servizi e poi procedere ad aprire il cantiere. E’ in corso una progettazione complessa: la risonanza va inserita in un edificio già esistente, che va modificato in maniera importante, abbassando ad esempio il pavimento di 15 centimetri e realizzando la cosiddetta “Gabbia di Faraday” per l’isolamento  del macchinario dalle onde radio esterne. Assorbendo anche molta energia, dovremo ristrutturare la cabina di alimentazione elettrica. La fine dei lavori è prevista a giugno 2025. Tutti questi importanti investimenti  porteranno, nelle nostre aspettative, a un incremento delle prestazioni sia per i pazienti ricoverati che per quelli esterni con riduzione dei tempi di attesa e un ulteriore innalzamento degli standard qualitativi diagnostici”.

Si è parlato che dell’apertura del reparto di Lungodegenza, previsto al terzo piano del presidio, tema molto caro all’assessore Verì perché dà risposte a quei pazienti, che conclusa la fase acuta, necessitano di un prolungamento dell’intervento assistenziale in quanto presentano una limitazione funzionale tale da impedire il rientro a casa.  “La nuova unità operativa sarà dotata di 10 posti letto determinando un incremento della capacità ricettiva totale dell’ospedale di Sant’Omero”, ha dichiarato Di Giosia, “l’attivazione della Lungodegenza offrirà benefici anche ai reparti per acuti in quanto vi sarà un miglioramento dell’appropriatezza dei ricoveri, una riduzione della degenza media e un aumento del turn-over di pazienti su posto letto. Noi siamo pronti, anche perché l’adeguamento dell’area individuata necessita di minime opere strutturali e impiantistiche che saranno ripagate grazie al miglior utilizzo di risorse destinate ai ricoveri che la Lungodegenza garantirà. Ma bisogna reperire il personale: sono necessari 6 infermieri e otto Oss, e per questo non prevedo difficoltà, ma sono necessari anche due medici. Questo è il nodo che bisognerà sciogliere vista la carenza a livello nazionale”.

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