Teramo - Cerimonia informale, stamattina, per la donazione da parte dell’impresa D’Adiutorio di Montorio, leader nel settore delle costruzioni e degli appalti pubblici, di una colonnina per la broncoscopia con video, un apparecchio di ultimissima generazione, uno dei pochi in Italia.
L’apparecchio, donato alla Uoc Malattie dell’apparato respiratorio, consente di fare broncoscopie, cioè studi approfonditi sia per le neoplasie polmonari che per altre patologie come la fibrosi polmonare e le polmoniti. Al Mazzini è il secondo broncoscopio, dopo quello in dotazione alla Chirurgia toracica, che però viene utilizzato per diagnosticare patologie chirurgiche. “In sostanza questo apparecchio consentirà di svolgere indagini più approfondite anche per patologie non neoplastiche. Il tutto con una macchina tecnologicamente avanzata anche dal punto di vista della dotazione endoscopica”, ha spiegato il direttore generale Maurizio Di Giosia, “non è la prima volta che sottolineo che questa Asl punta sull’innovazione e sulla tecnologia per offrire al cittadino il massimo delle possibilità sia per la diagnosi che per la terapia”.
La donazione consentirà di istituire un servizio di broncoscopia, che aprirà una volta completata la dotazione strumentale, probabilmente a settembre, di cui si occuperà prevalentemente la pneumologa Sara Colella.
“Una donazione determinate per i pazienti”, ha osservato il direttore della Uoc Malattie dell’apparato respiratorio, Stefano Marinari, “che potranno usufruire di una tecnologia di ultimissima generazione con tantissime possibilità di implementazione, grazie al quale attiveremo una diagnostica più fine e complessa, per cui a volte erano costretti a rivolgersi fuori regione”.
Carlo e Luigi D’Adiutorio, presenti alla cerimonia, hanno spiegato che “sono soddisfatti di aver donato un’attrezzatura utile alla collettività”. E hanno aggiunto: “questo è il primo passo, speriamo in futuro di dare un ulteriore contributo per sostenere la sanità teramana”. Il direttore generale ha ringraziato i due fratelli D’Adiutorio e il loro padre Giuseppe che “acquistando questo apparecchio hanno voluto testimoniare la propria vicinanza ai teramani”.