La Camera dei deputati ospita nelle Sale del Cenacolo e della Sacrestia del Complesso di Vicolo Valdina Piazza in Campo Marzio, il pittore Gigino Falconi, con la sua mostra personale Bellezza creativa a cura del Prof. Dott. Don Stefano Peretti e Giuseppe Bacci, che si inaugurerà mercoledì 17 gennaio 2024, alle ore 16.30, alla presenza del Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.
In questo anno 2024, dopo una lunga ed intensa attività artistica di Gigino Falconi, alcune opere della Collezione Falconi escono dal proprio studio per emigrare al Complesso di Vicolo Valdina, ad onorare le celebrazioni del 75° anniversario dell'entrata in vigore della Costituzione della Repubblica.
Protagoniste della mostra sono le opere realizzate dall’Artista abruzzese, selezionate nel loro significativo richiamo al colloquio, anche auspicato dal Concilio Vaticano II, tra Chiesa contemporanea e mondo dell’arte, con particolare riferimento a temi universalistici quali l’Amore di Dio Padre per tutti i suoi figli, l’esperienza collettiva del dolore a causa della guerra e la speranza di una comune rigenerazione. Scriveva San Paolo VI nella sua Lettera agli artisti: “Oggi, come ieri, la Chiesa ha bisogno di voi e si volge verso di voi. Essa vi dice con la nostra voce: lasciate che non si rompa un’alleanza tra le più feconde! Non chiudete il vostro spirito al soffio dello Spirito Santo! Questo mondo in cui viviamo ha bisogno di bellezza per non oscurarsi nella disperazione. La bellezza, come la verità, è ciò che mette la gioia nel cuore degli uomini, è il frutto prezioso che resiste all’usura del tempo, che unisce le generazioni e le congiunge all’ammirazione. E ciò grazie alle vostre mani…”.
Nasce così, con queste premesse, “Bellezza creativa”, mostra che si sviluppa in un duplice appuntamento “in rete”, nelle due sale della Sacrestia e del Cenacolo, carica di particolare suggestione capace di stimolare studiosi e fruitori. All’interno degli spazi espositivi della Camera dei deputati del Complesso Valdina si concentrano una ventina opere, alcune create appositamente per l’occasione e installate tra la sala della Sacrestia e la sala del Cenacolo. Nella Sacrestia verranno esposte le opere della produzione artistica di ispirazione religiosa, che negli Anni Novanta hanno reso Falconi protagonista della pittura figurativa attraverso una peculiare ricerca artistica: dalle luci delle forme allo stupore del sacro, con l’evidenza del grande capolavoro titolato Scena finale del grande teatro del mondo, 1997-99. Nella sala del Cenacolo ospiterà una selezione di opere di ricerca prettamente figurativa dell’itinerario artistico-introspettivo siglato dalla ricerca di quel realismo magico, che ha la capacità di affascinare e di sedurre il visitatore. La fruizione, quindi, non si riduce allo sguardo emozionale di opere accattivate dalla critica: si espande in uno sguardo che va oltre, poiché nel contesto espositivo il Maestro Gigino Falconi ha assunto il compito di indicarne la bellezza universale e creativa. Sulla sua pittura, raffinata e colta, hanno scritto diversi poeti, oltre a critici quali: Carlo Bo, Mario Luzi, Enrico Crispolti, Carlo Chenis, Enzo Fabiani, Rossana Bossaglia, Sandro Parmiggiani ed altri.
Il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana presentando l'evento in catalogo afferma: «La Camera dei deputati è lieta di accogliere nella prestigiosa Sala del Cenacolo, che sovente ospita opere e installazioni di artisti italiani, la mostra “Bellezza creativa” del Maestro Gigino Falconi. Nelle sue opere, di cui l’esposizione offre una significativa selezione, colpisce la forza evocativa delle immagini, il loro afflato religioso, il realismo fantastico che le pervade, il contrasto dei colori che viene presentato ai nostri occhi. Nel lavoro dell’artista, l’umano e il divino, così come la corporeità e la spiritualità, concorrono a creare quella tensione vitale, che è propria della condizione umana».
Un osservatore privilegiato, benché non critico d’arte ma grande poeta, e cioè Mario Luzi, ha visto, nelle figure di Gigino Falconi – di quel pittore che Carlo Bo aveva definito come un’“anima” in grado di accogliere la verità poetica – resoconti d’esperienza «in una esultante fruizione del mondo. Quasi che averne il dominio espressivo significasse anche goderne il ghiotto beneficio. Per cui la sensualità tattile e luminosa delle figure e degli oggetti, a forza di essere esibita con una specie di impertinenza fatale e festosa, finiva per trasfondere in una visione più complessa, più estatica e più enigmatica la sua energia provocatoria».
Il Prof. Dott. Don Stefano Peretti nel testo in catalogo scrive: «Contemplare l’opera di Gigino Falconi è offrire al proprio animo questa innervatura creativa di Verità, che diventa un educare il proprio cuore all’osmosi, che sa evolvere in comunione, poiché la struttura cognitiva e ontologica della fruizione estetica nasce da una struttura dialogica tra contenuto, autore, destinatario. All’amico Gigino il grazie per essersi umilmente lasciato interpellare dalle realtà contenute nelle sue opere, mediante la pedagogia dell’incontro tra realtà sensibile e realtà trascendente, per aver osato interpretare l’eterno nel quotidiano, per aver ricercato costantemente la congruità tra bellezza e armonia, per aver dato respiro immarcescibile alla caducità di questa nostra stupenda e drammatica scena temporale».
Queste parole assieme a quelle di Mario Luzi sono la premessa appropriata per visitare le opere di Falconi.
Questa mostra vuole comprendere l’intima simbiosi tra spiritualità e arte che delinea l'intero itinerario artistico, iniziato negli anni Sessanta dal pittore Gigino Falconi, comprendente opere che lo hanno caratterizzato. La mostra rimarrà aperta fino al 26 gennaio 2024, tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle ore 11,00 alle 19,00. Catalogo in mostra.