Teramo - Alla ripresa dell’attività scolastica delle scuole dell’infanzia e primarie, le lavoratrici e i lavoratori genitori di alunni iscritti al tempo pieno si troveranno a gestire un annoso problema dovuto al fatto che la scuola riparte, mentre la mensa no, lo farà con calma. Questo significa che dovranno di nuovo arrabattarsi per circa tre settimane tra nonni e baby-sitter, quando è possibile, o con ferie e o permessi, se ancora presenti, per poter far fronte a quell’illogico “buco” tra la ripresa dell’attività scolastica e la riattivazione della mensa. Così in una nota il segretario generale CGIL Teramo,Pancrazio Cordone.
"Un disallineamento che si ripercuote negativamente anche sulle stesse lavoratrici delle mense scolastiche, le quali non potendo prestare la loro attività lavorativa, non possono neanche percepire lo stipendio.
Nel 2022, la ripresa di tutte le scuole abruzzesi statali, dell’infanzia, le primarie e le secondarie di I e II grado, da calendario scolastico regionale è stata il 12 settembre 2022, tuttavia nella nostra provincia gran parte delle mense scolastiche dell’infanzia e della primaria hanno dato il via all’attività solo intorno al 4 ottobre 2022, insomma dopo 3 settimane dall’inizio dell’attività scolastica. Venti giorni in cui le lavoratrici delle mense da un lato, e le lavoratrici e i lavoratori genitori dei bambini dall’altro, si sono trovati – e si ritroveranno se non si agisce subito - nel comune destino di vivere con forte difficoltà la mancanza di un servizio che dovrebbe essere garantito, vista l’importanza da un punto di vista educativo e di socializzazione tra gli altri, nel momento esatto in cui riparte l’attività scolastica.
Insomma, per tanti, troppi, lavoratrici, lavoratori e per gli stessi bambini, un disagio troppo importante.
Per tutte queste ragioni, la Cgil di Teramo vuole sensibilizzare i Comuni teramani, in quanto responsabili del servizio di mensa per le scuole dell’infanzia e primarie, a far sì che si provveda sin da subito ad organizzare il servizio della mensa di settembre al fine di allineare la ripresa della refezione con quello dell’attività scolastica e finalmente alleggerire lavoratrici e lavoratori (delle mense e genitori) di un problema la cui non gestione si ripercuote solo ed esclusivamente sulle loro vite", conclude Cordone.