Teramo - La direzione strategica della Asl ha avviato una serie di incontri con i responsabili, a vario titolo, dei diversi settori, ospedalieri e territoriali. Sabato scorso si è svolto l’incontro con i direttori di dipartimento e di unità operativa complessa e i responsabili di unità operativa semplice a valenza dipartimentale (Uosd), oggi quello con i professionisti sanitari che ricoprono incarichi di complessità organizzativa (Ico), di coordinamento integrato (Ici) e di funzioni di coordinamento (Ifc). La direzione generale ha in animo di organizzare incontri periodici in modo da consolidare il rapporto con coloro che ricopono incarichi di responsabilità, e tramite loro con tutto il personale, facilitando ancor di più il confronto diretto e lo scambio di informazioni utile a migliorare ancor di più l’organizzazione del lavoro.
In particolare l’incontro di stamattina ha una valenza ulteriore perché avviene dopo il conferimento degli incarichi di funzione organizzativa: la Asl di Teramo, fra le prime in Italia, ha inteso avviare un nuovo assetto organizzativo per le professioni sanitarie non mediche. Un’attribuzione di incarichi in ambito gestionale che prevede il superamento della “vecchia” figura del coordinatore infermieristico e di altre figure professionali. “Voglio ringraziare tutti voi per l’impegno profuso durante l’emergenza Covid”, ha affermato il direttore generale Maurizio Di Giosia, affiancato dal direttore sanitario Maurizio Brucchi e da quello amministrativo Franco Santarelli, “la pandemia ci ha insegnato che lavorare fianco a fianco è un’arma vincente e quindi questo modello organizzativo lo dobbiamo riproporre con vigore anche nel post pandemia. Una collaborazione non solo fra tutto il personale, ma anche con la direzione strategica che vuole condividere con voi scelte, obiettivi e azioni: solo con la collaborazione riusciremo a fare grande la nostra Asl”. Il direttore generale ha invitato il personale a dare una sempre maggiore attenzione ad un’organizzazione del lavoro che metta al centro il paziente. Un’umanizzazione delle cure che passa anche attraverso “il decoro, la pulizia del reparto, l’atteggiamento verso i pazienti, il contegno, l’educazione del personale, fino ad arrivare ad una costante interlocuzione tra i vari reparti”, ha osservato Di Giosia. Fra gli obiettivi illustrati al personale: la riduzione delle liste di attesa, possibile grazie anche agli ingenti investimenti in tecnologia, fra cui l’acquisto della Pet; la riduzione della mobilità passiva, l’appropriatezza organizzativa e clinica “attivando confronti interdisciplinari tra medici e operatori sanitari, ma anche appropriatezza soprattutto delle cure e della gestione dei farmaci di reparto e dispositivi”; la completa attuazione dei Pdta (percorsi diagnostici terapeutici assistenziali) “che rappresentano le fondamenta di una sinergia tra le varie strutture hub e spoke con percorsi certi e ben identificati, tutti finalizzati all’obiettivo primario: la salute e il benessere del paziente”, ha aggiunto il direttore generale. Prossimamente si terranno incontri con i responsabili delle attività sul territorio.