Teramo - Piove, un pò verso sera, sulla Fiera dell’Agricoltura. Romantico finale per una quattro giorni di sole e di vita in città. Va agli annali questa 31esima edizione che si è snodata in una nuova location. La più azzeccata, a mio modesto parere. Perché l’agricoltura va esposta nel verde, perché la città deve essere viva, perché il Parco Fluviale è meraviglioso e si presta a tante iniziative compresa la Fiera dell’Agricoltura. Non sono nessuno per decretare il successo e la bellezza di questa Fiera, ma da cittadina che ne ha vissuto tante edizioni, credo sia la più bella che ricordi. Non perché le altre non siano state altrettanto belle e ben organizzate. Semplicemente perché la natura è sempre la location ideale, a mio parere, per parlare di tutto ciò che ha a che fare con la natura stessa, l’agricoltura, appunto. Il cemento, no, non può raccontare la terra. E’ come chiedere ad una ballerina di danzare sulle punte tra le pietre. Ad un anziano di sedere per terra su un cuscino. Ad un elicottero di volare nella tempesta. Certo, si può fare, anche con ottimi risultati, ma con grande fatica. Per questo, mi piace poter dire che l' edizione 2022 della Fiera dell’Agricoltura sia stata meravigliosa. Non solo per il sito che abbraccia calorosamente il tema ma anche per la gioia e la spensieratezza regalata a tutti coloro che hanno voluto viverla. Distesi sul prato con un panino, una frittella o una delle tante delizie in vendita tra gli stand. Vivere la natura sotto il sole, con le note di musica in sottofondo. Certo, a noi abruzzesi piace mangiare e come è giusto che sia, sono stati tanti gli stand dedicati al buon cibo. Poi momenti di riflessione e culturali sul pianeta agricoltura (vino, miele ecc…) non sono mancati. Come hanno fatto allegria i momenti di spettacolo con band allegre e coinvolgenti. Ma questi ultimi aspetti della Fiera sono stati da sempre presenti. La differenza, è che stavolta, a mio modesto parere, è stato tutto più “familiare” e bucolico. E non mi soffermo sulle numerose iniziative che hanno coinvolto i più piccoli.
LE POLEMICHE: CI sono state, e tante. I parcheggi il problema. Posso assicurare che una caratteristica del teramano doc (e nessuno potrà smentire) è che bisogna parcheggiare davanti al bar, davanti al locale, davanti al teatro. 500 metri a piedi sono un problema. E’ una caratteristica tutta locale (già immagino i post contro questa affermazione che vi assicuro è studiata, ma li accetto e ci sorriderò, eventualmente, e non replicherò!! giuro). Vero è che ci sono stati disagi soprattutto nella zona del cinema Smeraldo…ma proprio per la ragione di cui sopra. Sono certa che, se dovesse essere scelta la stessa location il prossimo anno, verranno garantite situazioni ottimali per i residenti.
Ps: ma avete dimenticato le code interminabili sulla Teramo Mare per raggiungere il sito di Piano d'Accio nelle passate edizioni? Io no.
Christian Tullii