Teramo – Augusto Carluccio, direttore della Scuola di specializzazione in Fisiopatologia della riproduzione degli animali domestici del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Teramo, ha partecipato in qualità di esperto agli stati generali europei sul mulo, che si sono tenuti dal 5 al 7 settembre scorso a Flumet e Contaimines Montjoie in Francia.
«Il mulo – ha spiegato Augusto Carluccio – ibrido che nasce dall’accoppiamento di uno stallone asinino e una cavalla, sta vivendo una seconda giovinezza per la particolare attenzione che gli riserva la salvaguardia delle biodiversità. Coinvolto durante la prima guerra mondiale nelle truppe alpine dell’esercito dove era adibito per il trasporto dell’artiglieria pesante, dei viveri, di attrezzature e posta (salmeria), il mulo sta tornando ai fasti di un tempo per il suo impiego per il disbosco in aree marginali, aree verdi, parchi, dove le trattrici non possono operare. Particolare attenzione è rivolta a questo animale anche da parte dei cultori della monta Western e del trekking. In Francia ho presentato i numerosi progetti che il Dipartimento di Medicina Veterinaria di Teramo porta avanti da oltre 20 anni, che riguardano il mulo, gli asini e i cavalli rigorosamente made in Italy».
Il Dipartimento dell’Università di Teramo, infatti, ha pubblicato numerosi lavori scientifici e ha organizzato iniziative e manifestazioni, soprattutto a servizio degli allevatori abruzzesi.
«Al termine di questi intensi tre giorni – ha concluso Carluccio – abbiamo stretto nuove collaborazioni con università francesi ed enti pubblici della Savoia e Alta Savoia e abbiamo ottenuto uno straordinario riconoscimento per la razza asinina di Martina Franca, scelta dai francesi per la produzione del “mule e mulet des Alpes”. Quindi un mulo di razza “des Alpes” nascerà da un superbo stallone di asino di Martina Franca accoppiato o attraverso la riproduzione assistita con cavalle Ardennesi, Comtois, Auxois».