Teramo - La città che distesa fra due fiumi in silenzio se ne sta assai spesso lancia idee che non vengono recepite da subito. Occorre tempo prima che l’idea lanciata prenda corpo. Parliamo di Arte di strada o arte urbana, ci si riferisce a quelle forme di arte che si manifestano in luoghi pubblici, spesso illegalmente, nelle tecniche più disparate: bombolette spray, adesivi artistici, arte normografica, proiezioni video, sculture La sostanziale differenza tra l'arte di strada e i graffiti si riscontra nella tecnica non per forza vincolata all'uso di vernice spray e al soggetto non obbligatoriamente legato allo studio della lettera, mentre il punto di incontro che spesso fa omologare le due discipline rimane il luogo e alle volte alcune modalità di esecuzione, oltre all'origine mediatica della terminologia (originariamente nota come graffitismo o writing).
L'arte urbana non è da confondere con i graffiti perché questi ultimi sono da considerarsi una categoria a sé stante, visualmente e concettualmente differente, facente capo alla cultura hip hop (Tratto da Wikipedia). Tutto questo preambolo per rendere corposa l’idea lanciata da Teramo. Sapete tutti che da almeno due anni il mercato coperto è bloccato. Nonostante si disse che nel giro di quindici giorni, era il 28 ottobre di alcuni anni fa, l’impianto sarebbe stato riaperto, venne annunciato che a Pasqua l’edificio avrebbe riaperto i battenti. Non era vero. Il sito è ancora chiuso. E così alcuni ambulanti dell’ortofrutta sono stati dirottati lungo via S.Antonio dove ogni sabato espongono le merci. E fino a questo punto siamo tutti solidali con i fruttivendoli del sabato. Ma a questo punto scatta l’arte di strada. Conclusa la giornata, contato l’incasso, gli ambulanti lasciano via S.Antonio. E lasciano anche le cassette vuote ben sistemate lungo il marciapiede della via omonima. E le cassette, nuova arte di strada, restano al loro posto per giorni. Fino al prossimo sabato quando gli ambulanti della ortofrutta forse aggiungeranno alle cassette già lasciate abbandonate altri contenitori. Bene. Non vi sembra una nuova arte di strada? Costo zero, altro che elefanti di plastica lungo tutto il centro storico. Cassette abbandonate da ambulanti che al freddo e al gelo non hanno nemmeno un bagno chimico dove poter soddisfare le giuste esigenze corporali. Qualcuno potrebbe chiedersi: le cassette fanno parte della raccolta differenziata? Esse, le cassette, sono di legno e di plastica. Dove vanno conferite? Aspettando domani intanto restano sotto gli occhi di tutti. Per una nuova arte di strada. Alla teramana.
Il cronista matusa.