La letteratura è l’unica forma d’arte che prevede l’azione diretta e imprescindibile di chi la fruisce, il lettore; vale a dire che è l’unica che non può permettersi di apparire così com’è, cioè farsi, compiersi anche nella passività di chi ne vuole godere. Vale a dire che non le è sufficiente la sola presenza dell’individuo.
Ad esempio, si può ascoltare tutta la musica del mondo senza sapere nulla di musica, e tanto meno essere capaci di suonare uno strumento musicale, e lo stesso goderne. Insomma: si può usufruire naturalmente della musica pur rimanendo degli analfabeti musicali.
Quando invece un libro di testo, di solo testo, non si può in nessun modo affrontarlo da analfabeta, cioè se non si è imparato a leggere – ma si può restare ad ammirare un quadro senza saper dipingere (e tutte, davvero tutte le altre forme e linguaggi dell’arte non hanno bisogno di alfabetizzati per esistere autonomamente: pensiamo solo ai linguaggi del teatro o del cinema, che stai lì che guardi: non devi saper dirigere, non devi saper interpretare pure tu ciò che vedi per godere della rappresentazione o della proiezione; mentre in ogni lettore, inevitabilmente, imprevedibilmente, si riscrive daccapo il libro che si sta leggendo).
Con la letteratura devi invece metterti a fare quell’azione molto personale del leggere, che non è affatto una dote naturale come quelle della vista e dell’udito, ma che devi imparare e ciò comporta uno sforzo di apprendimento considerevole, che rimane tale anche una volta aver imparato a leggere: l’azione della lettura richiede sempre un notevole impegno psichico e fisico.
La letteratura senza aver imparato a leggere resta inaccessibile, a differenza di tutti gli altri linguaggi artistici (e sempre prescindendo dalle consequenziali capacità critiche del singolo individuo, che è tutt’altra questione), e questo è certamente un limite invalicabile.
La letteratura è, per questa sua peculiarità espressiva, una perfetta incompiuta, ché non esiste di per sé, ché non risolve la sua funzione comunicativa se non incontra il lettore.
Il libro, contenitore per eccellenza della letteratura, nella sua esistenza di carta come nella sua fredda versione digitale, non si basta.
m.r.
Teramo, 10 agosto, 2024
Ph. Massimo Ridolfi, Piazza del Popolo, Ascoli Piceno, 25 maggio 2021 (Copyright © maggio 2021 Erika Di Silvestre per Letterature Indipendenti)