Letterature Indipendenti - Prossime Uscite - 28 febbraio 2024 - Il Contadino della Nuova Inghilterra - Into a Life: Robert Frost - The Five Books & Twilight - volume secondo - cura e versioni in lingua italiana di - Massimo Ridolfi - 506 p. - Disponibile solo sulle piattaforme Amazon
“Tre nebbiose mattine e un giorno di pioggia
Marciranno il migliore steccato di betulla che un uomo possa costruire.”
ROBERT FROST, Sepolcreto domestico, A Nord di Boston, Letterature Indipendenti, Teramo, 2024, p. 85.
«Personalmente, e quindi intimamente, concepisco i miei libri non semplicisticamente come testi da leggere con i quali intrattenersi e mostrarsi; concepisco tutti i miei libri come possibili strumenti di studio, nella prospettiva che producano nuove e altre ricerche, altro materiale che contribuisca a dare forma vera e indipendente e completezza alla nostra letteratura, davvero libera da condizionamenti editoriali, cioè commerciali; vale a dire che con il mio lavoro auspico la genesi di nuovo materiale che riesca a formare una classe intellettuale che sappia riconoscere, chiaramente e senza fraintendimenti, la scatoletta di tonno dal libro, affinché non si accetti che un libro, appunto perché strumento di studio, sia messo sugli scaffali della nostra editoria, di qualsiasi grandezza, come fosse una scatoletta di tonno: questo è quello che tento di fare ogni volta, soprattutto per me stesso, cioè di creare un utensile che serva e che prima non c’era, e che sia utile ad aprire la scatola delle idee, e che siano idee tutte buone da pensare.
Di conseguenza anche i contenuti di questo libro - ugualmente quelli critici - sono alla portata di tutti, dagli studenti delle elementari, la scuola più importante, il grado più alto di istruzione cui si possa accedere perché fornisce gli strumenti primari della conoscenza, a quelli delle specializzazioni universitarie, e tutto attraverso una predisposizione alla lettura che sia naturale e mai gravosa.
Nondimeno questo libro, questo mio lavorare la poesia di Robert Frost per riportarla alla lingua italiana, va prima di tutto inteso come atto di condivisione di una esperienza, che è quella del tradurre poesia, vale a dire del difficile compito di versificare in altra lingua.»
Massimo Ridolfi
In questo secondo volume, che esce a quasi due anni dal primo e dopo circa un anno di intenso lavoro, lo studioso italiano ripropone l’edizione originale di North of Boston, 1914, il secondo libro pubblicato da Robert Frost (1874-1963), il Vate d’America, che è la sua pubblicazione più personale, più biografica ma anche la più importante perché lo ha rivelato al mondo e, in più, riportato finalmente in patria, che lo ha riconosciuto così suo poeta nazionale.
Inoltre tornano in appendice alla pubblicazione due poesie disperse, La Noche Triste, del 1890, che è la prima poesia pubblicata dal poeta allora sedicenne, e Forest Flowers, 1917; e in più ritroviamo Twilight, 1894, che è in assoluto la prima raccolta di poesie di Robert Frost, che era stata distrutta dallo stesso poeta e quindi andata perduta.
«Ho appena adesso licenziato North of Boston (1914) di Robert Frost, il volume secondo di cinque del mio lavoro dedicato al folle poeta americano.
Frost nacque con la convinzione di essere poeta, e fu talmente convinto di essere poeta da farci la fame, lui e la sua famiglia. Non completò mai i suoi studi ma ottenne ben quaranta lauree honoris causa dalle più prestigiose università del mondo, Oxford e Harvard comprese, più ben quattro Pulitzer.
Porterò questo libro integralmente per la prima volta in Italia, e lo riporterò negli Stati Uniti (da dove manca da quasi un secolo, disperso nelle numerose pubblicazioni scelte, e spero venga presto adottato da tutte le università statunitensi) e nel mondo: c'è un brutto vizio nel panorama editoriale mondiale, quello delle antologie, massa letteraria, sformato da mensa universitaria commestibile ma che sa un po' di tutto e un po' di niente.
I poeti si studiano libro libro; si seguono così, pubblicazione dopo pubblicazione.
North of Boston è sicuramente il libro più importante, da un punto di vista filologico, della poesia statunitense perché segna l'eredità e allo stesso tempo il distacco dalla grande letteratura inglese, libro che sarebbe un grave errore intendere come solo di poesie perché, in realtà, concretamente, è un volume storico che riporta l'analisi quotidiana, nel quotidiano proprio, della storia degli Stati Uniti d'America. Ma, in realtà, è il primo e vero romanzo americano.
Ho iniziato a tradurre questo libro il 19 marzo 2023 e ho finito il 13 dicembre 2023, quando credevo invece di concludere il mio lavoro in sei mesi: il tempo quando si ha a che fare con i libri è prezioso, se quello che si cerca di fare non è solo un libro almeno dignitoso ma anche uno strumento di studio, che prima di pubblicare ho studiato io per primo, cercando di imparare qualcosa da tutto questo lavoro, foss'anche un poco.
Chi volesse avventurarsi in studi americani, non potrebbe non avere questo volume nella sua libreria.
Robert Frost, contravvenendo a quelli che erano i suoi principi sulla scrittura in versi già nella sua seconda pubblicazione, compone in questo suo libro, il più noto e quello che lo portò finalmente al tanto agognato riconoscimento anche in patria, dei racconti, delle piccole drammaturgie in versi, dove sono rilevabili anche dei toni gotici che ci ricordano la Lezione di Horace Walpole, e con importanti riferimenti alla vita civile e politica statunitense a lui contemporanei.»
Massimo Ridolfi
GOOD HOURS
I had for my winter evening walk—
No one at all with whom to talk,
But I had the cottages in a row
Up to their shining eyes in snow.
And I thought I had the folk within:
I had the sound of a violin;
I had a glimpse through curtain laces
Of youthful forms and youthful faces.
I had such company outward bound.
I went till there were no cottages found.
I turned and repented, but coming back
I saw no window but that was black.
Over the snow my creaking feet
Disturbed the slumbering village street
Like profanation, by your leave,
At ten o’clock of a winter eve.
BUONE ORE
Ho avuto per la mia invernale camminata serale—
Nessuno alla fine con il quale chiacchierare,
Ma ho avuto le casette in una strada
Prossimo ai loro scintillanti occhi nella neve.
E ho immaginato che avessi della gente all’interno:
Ho avuto il suono di un violino;
Ho avuto un barlume attraverso i bordi della tenda
Di giovani forme e giovani volti.
Ho avuto una sorta di compagnia camminando all’andata.
Ho proseguito finché non c’erano casette edificate.
Mi sono voltato e pentito, ma tornando indietro
Non ho visto nessuna finestra bensì era buio.
Sopra la neve i miei crepitanti passi
Hanno disturbato la sonnecchiante strada del borgo
Come un sacrilegio, per il tuo andare,
Alle dieci di una sera invernale.